La 14ª giornata di Liga si apre venerdì con Getafe–Elche, sfida tra due squadre alla ricerca d’ossigeno. Il bilancio storico è in equilibrio, ma il dato curioso è che il Getafe non ha mai battuto l’Elche in casa in Liga: quattro incroci, quattro gare senza successi per gli azulones. Entrambe arrivano da periodi complicati: due sconfitte senza segnare per il Getafe, sei partite senza vittorie per l’Elche. Occhio però ai dettagli: gli ospiti sono ancora a zero gol di testa, ma anche senza reti subite in quel fondamentale, mentre Luis Milla continua a brillare come regista puro – già sei assist in campionato senza ancora aver segnato.
Sabato si parte con una gara dal sapore tattico: Mallorca–Osasuna. I maiorchini sono solidi in casa (cinque gare interne di fila senza perdere), mentre l’Osasuna è in calo, con cinque partite senza successi e due k.o. consecutivi. Storicamente, questa è una sfida molto “stretta”: tantissimi pareggi, pochissimi strappi. I navarri tirano spesso da fuori (il 30% dei gol arriva da fuori area), il Mallorca invece fatica a colpire nei primi minuti della ripresa: entrambe, infatti, non hanno ancora segnato tra 46’ e 60’.
Al Montjuïc, il Barcellona ospita un Alavés che per tradizione soffre tantissimo i blaugrana. Il Barça arriva da un avvio molto solido (10 vittorie nelle prime 13), e soprattutto da una serie impressionante: 33 partite consecutive a segno in Liga, 88 gol totali. Contro l’Alavés il dominio recente è netto: 13 vittorie e 2 pareggi nelle ultime 15, con l’ultima sconfitta che risale al 2016. I baschi però restano pericolosi sulle palle inattive: oltre il 60% dei loro gol nasce da situazione da fermo. In mezzo a tutto questo, Robert Lewandowski ritrova una delle sue “vittime” preferite: già sette centri in quattro sfide contro l’Alavés.
A Valencia va in scena Levante–Athletic. I granota sono in un momento difficile (cinque partite senza vittorie, tre sconfitte di fila), ma in casa contro le squadre basche hanno una bella striscia aperta: sette gare interne senza perdere. L’Athletic è altalenante: già sei sconfitte in 13 giornate, con tanti cartellini rossi che pesano nella gestione delle gare. Il Levante si affida molto ai piazzati – tre degli ultimi quattro gol sono arrivati da corner – mentre Etta Eyong, capocannoniere di squadra, deve sbloccarsi dopo tre turni a secco. Per i baschi, occhi su Iñaki Williams, che però non ha ancora segnato al Ciutat de València.
Sempre sabato, al Metropolitano, Atletico Madrid–Real Oviedo mette di fronte due momenti diametralmente opposti. L’Atleti di Simeone è imbattuto da 12 gare di Liga (otto vittorie, quattro pareggi), ha vinto le ultime cinque e ha ritrovato grande solidità difensiva: quattro clean sheet nelle ultime cinque partite. L’Oviedo, invece, non vince da sei turni ed è spesso sterile in zona gol (cinque gare su sei senza segnare). Gli asturiani soffrono tantissimo sui colpi di testa, fondamentale in cui hanno già incassato cinque reti: un dettaglio pericoloso contro una squadra forte sulle palle inattive come l’Atleti. Simeone, intanto, si prepara ad affrontare la 33ª avversaria diversa in Liga con una sola “bestia nera” ancora senza vittorie: il Racing Santander.
Domenica il menù è ricchissimo. A San Sebastián, Real Sociedad–Villarreal è un incrocio da zona Champions. La Real non perde da cinque giornate e in casa ha ribaltato la tradizione recente contro il Submarino Amarillo, vincendo due degli ultimi tre confronti per 1–0. Il Villarreal arriva però nel suo momento migliore di sempre in un avvio di Liga: 29 punti in 13 partite, miglior score della storia del club a questo punto. Ha vinto le ultime quattro di fila e, dallo scorso aprile, solo Real Madrid e Barça hanno raccolto più successi in campionato. Sfida nella sfida: Brais Méndez, che ha segnato più gol in Liga proprio contro il Villarreal, e Gerard Moreno, che conosce benissimo la porta della Real.
Il piatto forte emozionale del weekend è il Derby di Siviglia: Sevilla–Real Betis. Il Siviglia ha perso l’ultimo confronto in Liga, rompendo una serie di 12 derby senza k.o., e vuole evitare di cedere due stracittadine consecutive per la prima volta dal 1995. Al Sánchez-Pizjuán, però, il dominio recente è stato chiaro: sette derby interni senza sconfitte (5 vittorie, 2 pareggi). Gli uomini di casa arrivano da un campionato molto altalenante, con quattro k.o. nelle ultime cinque, ma in casa hanno appena ritrovato la vittoria e puntano a costruire una mini-serie positiva. Il Betis, al contrario, è squadra dura a morire: solo una sconfitta negli ultimi undici derby di Liga e sei trasferte di fila senza k.o., anche se spesso chiuse in pareggio. Per Pellegrini, che in carriera ha vinto solo una delle ultime undici sfide di campionato contro il Siviglia, c’è la possibilità di centrare due successi consecutivi nel derby per la terza volta in carriera.
Spettacolo atteso anche al Balaídos per Celta Vigo–Espanyol. I galiziani sembrano essersi rialzati: tre vittorie nelle ultime quattro dopo una lunghissima serie senza successi, ma restano fragili dietro (già cinque rigori concessi, record condiviso con il Siviglia). L’Espanyol ha problemi in trasferta – una sola vittoria nelle ultime nove e diversi match senza segnare – ma è micidiale di testa: sei gol su colpo di testa, primato in Liga e tra i migliori nei top 5 campionati. Aspas, da parte sua, continua a essere l’anima del Celta: 12 partecipazioni-gol in carriera nelle trasferte contro i catalani.
A Montilivi, Girona–Real Madrid è una delle sfide più intriganti del turno. Il Girona ha superato il crollo di primavera ed estate, tornando solido in casa dopo cinque sconfitte interne di fila: ora è imbattuto da quattro gare a Montilivi. Il problema? Il Real è la sua “bestia nera”: quattro sconfitte consecutive contro i blancos senza segnare, miglior serie negativa del Girona contro un singolo avversario. Il Madrid arriva da due pareggi di fila, primo mini-rallentamento stagionale, e vuole evitare una terza gara senza vittoria che non si vede dal febbraio 2025. Bellingham ha già segnato quattro gol in tre partite di Liga contro il Girona – è una delle sue avversarie preferite – mentre Stuani, dall’altra parte, sa come colpire i blancos, con sette gol in carriera contro di loro.
Chiude il turno, lunedì, Rayo Vallecano–Valencia. Il Rayo è tradizionalmente avversario scomodo per i valenciani (solo due sconfitte negli ultimi 13 incroci), ma sta attraversando un periodo sterile: tre gare senza gol dopo tre vittorie consecutive. La squadra di Vallecas ha un rendimento casalingo strano: pochissimi gol segnati in casa rispetto a quelli in trasferta, il peggior saldo negativo della Liga in questo senso. Il Valencia arriva da una vittoria di misura nel derby col Levante, ma non riesce a trovare continuità da mesi. Segna pochissimo nei primi tempi (solo il 25% delle reti prima dell’intervallo) e spesso si accende solo nella ripresa. Hugo Duro ha appena deciso l’ultima partita, ma proprio il Rayo è una delle sue “nemesi”: otto sfide senza mai segnare in Liga.
Una giornata completa, piena di trame incrociate: il Barça che continua la sua striscia di gol, il Real chiamato a una risposta su un campo complicato, il Villarreal che sogna in grande, e un Derby di Siviglia che, come sempre, promette tensione, rumore e una posta psicologica altissima molto oltre i semplici tre punti.















