È stata una notte paradossale quella del 21 aprile, destinata a restare nella storia del calcio anche più di quella del 19 aprile, quando i siti di tutto il mondo furono invasi, a mezzanotte in punto, dal comunicato dei 12 club che avevano scelto di staccarsi da Uefa e Champions League per dar vita al progetto più rivoluzionario della storia recente del calcio.
In poche ore, infatti, la Superlega ha perso quasi due terzi dei propri partecipanti. Compresa la prima italiana, l’Inter, sfilatasi nella notte attraverso un comunicato rilanciato dall’Ansa: “Il progetto della Superlega allo stato attuale non è più ritenuto di interesse dall’Inter”.
Si può affermare che la Super League sia nata e morta in sole 48 ore. Il progetto voluto e annunciato da Florentino Perez e Andrea Agnelli è naufragato dopo aver creato polemiche in tutto il mondo; La prima stoccata è arrivata dalle squadre inglesi: “Siamo costretti a lavorare per rielaborare il progetto”. L’obiettivo, però, è quello di riformulare il format: “Stiamo proponendo un nuovo campionato europeo perché l’attuale sistema non funziona”.
Il primo club a lasciare era stato il Chelsea nel tardo pomeriggio di ieri, seguito a ruota in una serata convulsa dalle altre cinque inglesi.
E non è finita, perché dalla Spagna trapela che anche Atletico Madrid e Barcellona starebbero seriamente vacillando.