Il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, che nei giorni scorsi aveva freddato il mondo del calcio lasciando ben poche speranze alla possibile ripresa dei campionati professionistici, si dice ora “speranzoso che la Serie A possa tornare, sarebbe surreale il contrario”.
Spadafora va anche oltre in un’intervista al Corriere della Sera. “Farò di tutto perché il campionato di Serie A possa riprendere in sicurezza, allo stesso tempo però non vi posso dire in questo momento, se tra un mese o a metà giugno si potrà tornare in campo. L’alternativa sarebbe quella di chiudere tutto in anticipo come in Francia, ma nessuno vuole farlo”.
Durante il programma ‘Frontiere’ su Rai 1, Spadafora chiarisce le dichiarazioni dei giorni precedenti. Le critiche piovutegli addosso dopo il messaggio social postato domenica sera (“Della ripresa del campionato per ora non se ne parla proprio”), sono state fortemente contestate. Il suo atteggiamento stizzito verso la tematica ‘calcio’, aveva creato non poco trambusto; sembrava quasi che il Ministro dello Sport volesse solo mantenere il punto, senza argomentare le possibili soluzioni.
“I toni di questi giorni sono scaturiti dalla pressione subita”. La ripresa dovrà avvenire quando saremo in sicurezza. Molto dipenderà dalle prossime due settimane e da come questa prima riapertura inciderà sul tasso dei contagi. Comunque, abbiamo confermato la road map prevista, visto che il 4 maggio sono ripresi gli allenamenti individuali e il protocollo è stato applicato anche ai singoli atleti, nel caso specifico ai calciatori, che devono allenarsi singolarmente e non con la squadra. E poi dal 18 sarà possibile riprendere gli allenamenti di squadra”.