Il Sassuolo decide di non schierare Locatelli e Ferrari anche se risultassero negativi al tampone dopo che la FIGC ha comunicato che all’interno dello staff azzurro erano state riscontrate 4 possibili positività al Covid 19 dopo la partita Lituania-Italia.
Come spesso accade in questi casi, pennivendoli e giornalai descrivono la scelta del Sassuolo come assennata e condivisibile: peccato che nel medesimo match la Roma schieri invece i suoi nazionali di ritorno dal match con la Lituania: Mancini e Pellegrini.
Ecco quindi che il gesto del Sassuolo è in realtà un gesto antisportivo nella lotta serrata che c’è per un posto in zona Champions ed è anche questo un taglio plausibile della notizia.
In realtà, già all’andata Roma-Sassuolo terminò 0-0 dopo una espulsione nel primo tempo a danno dei giallorossi: nella seconda frazione di gioco, il Sassuolo non fece un solo tiro in porta palleggiando per tutto il tempo a centrocampo. Nelle interviste notammo un De Zerbi impacciato e farfugliante nello spiegare l’atteggiamento dei suoi.
Ora, con il Sassuolo che veleggia a centroclassifica senza più obiettivi, con Caputo, Berardi, Defrel,Bourabia,Romagna,Ayhan fuori per infortunio, Traore squalificato, il Sassuolo toglie di mezzo anche Locatelli, perno del centrocampo e Ferrari, titolare della difesa.
Si può dire che la Roma non è stata assennata quanto il Sassuolo? Gli emiliani sono più responsabili dei romani? Un giornalista che noti la stranezza batta un colpo.
Milan, Napoli, Juventus, Atalanta schierano i propri nazionali, il Sassuolo li toglie dalla mischia: di partite con avversari senza stimoli a fine campionato, ce ne sono ma questa addirittura sembra segnata.
Un calcio alla sportività, altro che complimenti al Sassuolo che potrebbe essere invitato alla trasmissione “Cortesie per gli ospiti” avendo di fatto apparecchiato la tavola ai giallorossi.