La Salernitana ha centrato la matematica promozione in Serie A, battendo il Pescara nell’ultimo turno di campionato e tenendo così a distanza il tentativo di rimonta del Monza, fallito miseramente nei 90 minuti finali.
Una promozione che ora costringerà Claudio Lotito, patron della Salernitana, a fare una scelta sul suo futuro in Campania. La Figc infatti vieta la multiproprietà per club della stessa serie, come si legge nelle Noif (Norme Organizzative Interne della Figc).
Attualmente, la proprietà della Salernitana è divisa in due, con un filone che porta da una parte alla famiglia Mezzaroma, dall’altra a Claudio Lotito, ma che di fatto è un’unica strada. Il 50% della Salernitana è in mano alla società Morgenstern, a sua volta al 100% posseduta dalla Memini, il cui azionariato è suddiviso tra Marco Mezzaroma (55%), la sorella e moglie di Lotito Cristina Mezzaroma (40%) e il padre, Gianni Mezzaroma (5%).
L’altro 50% è della Omnia Service, il cui socio unico al 100% è a Enrico Lotito, figlio di Claudio. Se formalmente, quindi, il nome di Claudio Lotito non appare, tuttavia la Omnia Service appare tra le “parti correlate” legata alla Lazio nel bilancio bianoceleste.
Cosa dice, quindi, il regolamento della Figc? Nel comma 1 dell’articolo 16 del Noif si specifica che alla stessa persona è vietato essere a capo di due club che militano nella stessa serie. Al quarto comma dell’articolo 16-bis delle Noif si legge: “Qualora sopravvengano situazioni tali da determinare in capo al medesimo soggetto situazioni di controllo diretto o indiretto in società della medesima categoria, i soggetti interessati dovranno darne immediata comunicazione alla FIGC e porvi termine entro i 30 giorni successivi”. La Salernitana, quindi, dovrà cambiare la proprietà nel giro di un mese. E la nuova proprietà non potrà essere in alcun modo riconducibile al patron della Lazio, nemmeno per quanto riguarda parenti e affini. Il riferimento in tal senso è al comma due dello stesso articolo 16: “Un soggetto ha una posizione di controllo di una società o associazione sportiva quando allo stesso, ai suoi parenti o affini entro il quarto grado sono riconducibili, anche indirettamente, la maggioranza dei voti di organi decisionali ovvero un’influenza dominante in ragione di partecipazioni particolarmente qualificate o di particolari vincoli contrattuali”. In tal senso, quindi, la Salernitana non potrà essere ceduta nemmeno alla famiglia Mezzaroma.