Sui giornali sportivi di tutto il mondo, in un momento con relativamente poche notizie e nessun evento sportivo rilevante, impazza il TOTO COPPE EUROPEE.
Più che scoop si inseguono ragionamenti cui dar validazione attraverso dichiarazioni di Presidenti, Segretari, addetti stampa: dalla Spagna, alla Germania con rilanci vari, troviamo sulla stampa digitale russa la “quasi verità”, quella verità scomoda che su molti siti europei non viene messa in evidenza:
impossibile completare le Coppe se i campionati in Europa non ripartono più o meno nello stesso periodo. Come fai a far giocare un quarto di finale se in Germania hanno ripreso e in Inghilterra o in Italia ancora no ?
E così, si fa largo l’ipotesi che trova riscontri autorevoli in sede UEFA, di giocare la fasi finali in campo neutro al termine dei campionati nazionali e prima dell’inizio della nuova stagione: in mancanza di un vaccino o di una cura, entrambe queste fasi avverranno a porte chiuse.
Anzi, è probabile che anche la nuova stagione venga disputata, almeno sino a dicembre, a porte chiuse.
La formula per le Coppe Europee sarebbe simile a quella dei Campionati Europei: una o due sedi (stadi) in cui disputare le fasi finali in quindici giorni.
Il vero dubbio che mina ogni possibile ragionamento è: accelerare la ripresa dei campionati, a porte chiuse, per poi correre il rischio di fermarsi ancora al primo contagiato che blocca in quarantena una intera squadra oppure attendere un pò di più e correre il rischio di far comunque saltare la stagione?
Dilemmi senza soluzione dell’epoca del CORONAVIRUS…una cosa è certa: non possiamo rimanere col campionato Bielorusso!!!