Corsa contro il tempo. Il calcio italiano (ma non solo) si trova in un imbuto! L’obiettivo è terminare in tempi record questa stagione ed iniziare la prossima non troppo tardi da compromettere gli Europei. Insomma, un bel dilemma che riporta sempre in auge il tanto decantato tema delle riforme. A tal proposito, è stato Gravina a sbilanciarsi; ecco come vuole rivoluzionare il calcio.
Riprendiamo uno stralcio delle sue dichiarazioni: “Le attuali 100 società così distribuite (20 in A, 20 in B e 60 in Lega Pro, serie C, suddivise in 3 gironi secondo aree geografiche) non sono più sostenibili. L’idea quindi, partendo dal basso, è quella di ripristinare l’area semi-professionisti, come una volta, dove far transitare 20 o 40 delle squadre di Lega Pro. Lo scenario più attendibile è quindi il seguente: 60 società professionistiche divise in parti uguali tra serie A (20), serie B (20) e serie C (girone unico da 20) più eventuali due gironi d’elitè, una sorta di ex C2 riveduta e corretta”.