Dopo la due giorni di Champions, che ha decretato la finale tutta inglese tra Manchester City e Chelsea, la settimana europea si chiude con il giovedì di Europa League. In programma il ritorno delle semifinali: ancora scossa dal terremoto Mourinho, la Roma affronta una mission impossibile. All’Olimpico, infatti, arriva il Manchester United, vittorioso 6-2 sette giorni fa all’Old Trafford. La finale è obiettivo praticamente utopistico, Fonseca proverà comunque a salutare la squadra a testa alta vista l’ufficializzazione di Mourinho.
Alla formazione capitolina serve un vero e proprio miracolo. La truppa di Fonseca ha una sola possibilità: vincere con almeno quattro goal di scarto per centrare una finale continentale che, oggi, è pura chimera.
A renderla ancor più complicata i numeri di una Roma che non vince una partita da inizio aprile, che ha subito goal in dieci delle ultime undici partite giocate in tutte le competizioni e che ha perso cinque delle ultime otto gare disputate in campionato.
Fonseca dovrebbe scegliere l’attacco titolare, con la coppia Pellegrini-Mkhitaryan a supporto di Dzeko. Il bosniaco ha vissuto una sera particolare a Genova con la Samp, sbagliando un rigore e vedendosi annullare ben tre gol. Karsdorp e Bruno Peres saranno i due esterni nel centrocampo a quattro del tecnico portoghese, viste le assenze di Spinazzola e Calafiori. Con Veretout out, sarà Cristante ad affiancare Villar in mezzo. In difesa conferme per il trio composto da Mancini, Smalling e Ibanez, mentre in porta andrà Mirante.