A seguito della controversa decisione della Francia, gli altri campionati iniziano seriamente a sudare freddo. Prolungare l’attesa, aspettando una data di inizio sarebbe il minore dei mali, ma rischiare di fermare definitivamente tutto, è un’altra cosa.
A differenza di altri Paesi, in Germania le misure del lockdown sono state allentate e i club tedeschi già dai primi giorni di aprile, hanno ripreso gli allenamenti in piccoli gruppi ben distanziati. Inoltre nessun caso di contagio da Covid-19 tra i giocatori.
Il mondo del calcio teutonico ha oltretutto iniziato a prepararsi per il riavvio della stagione giovedì con test a livello nazionale. Tutte ottime ragioni per sperare in una ripartenza del campionato nelle prossime settimane, ma le aspettative sono state ampiamente disattese. Ieri è arrivata l’ennesima frenata da parte del governo. Dopo le consultazioni della cancelliera Angela Merkel con i primi ministri, è stato esaminato il protocollo di igiene e sicurezza illustrato dalla Lega, ma alla fine i 36 club professionisti, sono stati rimandati per il prossimo mercoledì.
Il DFL dal canto suo intende portare a compimento le nove partite rimaste in Bundesliga e quelle di seconda divisione, nel migliore dei casi entro il 30 giugno. La cancelliera in merito ha affermato: “poi prenderemo una decisione chiara per quanto riguarda l’attività sportiva”.
Discorso rinviato senza troppi giri di parole dunque, con buona pace del calcio tedesco che sperava di riprendere il 9 maggio.