La terza giornata dello US Open 2021 ha visto come match conclusivo sul Campo Centrale, rigorosamente col tetto chiuso visto la fortissima pioggia – la sfida tra Stefanos Tsitsipas e Adrian Mannarino. Il greco ha vinto piuttosto agevolmente per 6-3 6-4 6-7(4) 6-0, andando subito in vantaggio di un break nei primi due set dove non ha rischiato mai nulla.
Senz’ombra di dubbio, dobbiamo ad Andy Murray, la battuta della settimana: “Stefanos Tsitsipas impiega il doppio del tempo per andare in bagno rispetto a Jeff Bezos per andare nello spazio”. Il fatto è che il tennista scozzese non ha digerito la tattica dilatoria del greco, che lo ha battuto dopo una lunga maratona – interruzioni incluse – negli Us Open in corso. Gli avrebbe spezzato il ritmo, sostiene l’irritato campione di un lontano Wimbledon.
Il regolamento ATP lo permette, Toilet Break, si chiama. La questione è delicata. A Cincinnati Tsitsipas si è beccato gli insulti di Zverev, all’Us Open l’ironia da viperetta di Murray. Polemiche, veleni, sospetti. È una necessità fisiologica? O è forse una tattica, una strategia, un vizietto funzionale a prendere tempo, tirare il fiato e – fermi tutti – innervosire l’avversario? Tsitsipas non è nuovo a queste fughe per la vittoria: nel 2018 – a Miami – Medvedev protestò a lungo per la pausa-toilet del greco. «Ma dov’eri finito?», sbottò quando il greco tornò in campo.
Lasciando perdere le malelingue che lo vogliono al telefonino con l’ennesimo papà coach, Stefanos ha vinto mettendo a segno 27 ace che hanno contribuito ad un 85% di punti vinti con la prima.