La storia della giapponese Rikako Ikee sta facendo il giro del mondo. Colpita dalla leucemia nel 2019, è oggi finalmente guarita. Appena tornata in vasca, è stata capace di un 57”77 nei 100 farfalla nei trials giapponesi, sufficiente per centrare la qualificazione per la staffetta mista. “Sono molto felice e molto sorpresa” ha spiegato la 20enne, con un filo di voce davanti ai microfoni della tv, prima di inchinarsi, e di scoppiare a piangere. La nuotatrice, ha infatti conquistato, nelle ultime ore, il pass per i Giochi di Tokyo.
Dopo la diagnosi, ha trascorso ben 10 mesi in ospedale e durante la degenza aveva spiegato: “Ci sono giorni in cui non mi sento molto bene, quando mi concentro solo nel superare la giornata. Mentre sono in ospedale, resto motivata fissando gli obiettivi per quando uscirò dall’ospedale”.
Ikee è poi tornata ad allenarsi in piena pandemia a marzo 2020 e da subito aveva chiarito di avere un solo obiettivo: la rassegna dai cinque cerchi, ma non quella di Tokyo, bensì quella di Parigi 2024.
Le cose sono andate meglio del previsto dato che ha siglato il crono di 57.77 (nella staffetta) nella specialità dei 100 metri farfalla ai campionati nazionali in corso proprio a Tokyo: prenderà così parte non alla gara individuale ma alla staffetta.
“Non avrei mai pensato di poter vincere i 100 – ha detto commossa a fine gara – Ero meno fiduciosa rispetto alla qualificazione di cinque anni fa e pensavo di poter vincere solo in un lontano futuro. Mi sono però allenata per vincere. Ho nuotato abbastanza bene in batteria, ma poi in semifinale ho patito la stanchezza della seconda gara, non riuscivo a muovermi nella seconda vasca della semifinale. E’ stata solo una situazione strana, ma non ero così preoccupata”.
Ora la sua storia è un esempio. E il Giappone piange e ride con lei.