Il Mondiale di Aziz Abbes Mouhiidine è iniziato come da pronostico. Il pugile campano ha battuto per verdetto unanime l’armeno Manasyan al termine di un match che è servito per rompere il ghiaccio con la competizione iridata.
Mouhiidine ha avuto qualche difficoltà soprattutto nella prima ripresa. Poi ha preso le misure, ha capito le potenzialità del suo avversario e il suo modo di interpretare l’incontro, e ha iniziato a boxare con il suo solito stile. La sua prestazione ha convinto i giudici che lo hanno mandato ai sedicesimi di finale.
Il pugile salernitano tornerà sul ring venerdì 29 ottobre contro il croato Toni Filipi, classe 1996, che sarà sicuramente un avversario più ostico dell’armeno nettamente battuto al primo turno.
Abbes Mouhiidine da Solofra (Avellino), madre napoletana, papà marocchino. Lui a Tokyo ci è andato vicino, ma ha avuto la sfortuna di imbattersi nel campione del mondo in carica, il russo Muslim Gadzhimagomedov: “Ho fatto un buon match, ma quando combatti contro questi mostri sacri di grande nome, devi dare il 200% sul ring, ed è quello che voglio fare a Belgrado”. Queste furono le sue parole dopo le deludenti Olimpiadi. Oggi, conferma la sua tenacia con questo straordinario esordio.
Del match di Mouhiidine ha parlato anche il ct Emanuele Renzini. “Cliente scomodo per Abbes, che si è trovato di fronte un avversario che non gli ha dato modo di boxare al suo meglio. Alla fine, però, il ragazzo è uscito a venirne fuori, vincendo con merito”. Bene anche gli altri azzurri con le vittorie di Serra, Malanga e Cavallaro.