Nel momento magico del Tennis italiano, la critica ha esaltato i nuovi prospetti: Sinner e Musetti su tutti.
Matteo Berrettini, soprattutto nel periodo del Covid è stato un pò bistrattato. Eppure, lo dicevamo, è il tennista italiano più forte in questo momento.
Nessun intento di sminuire il potenziale dei due giovani italiani ma Matteo è già numero 9 del mondo, ha partecipato al Master, ha raggiunto gli ottavi in tutti e 4 i tornei del Grande Slam, ha raggiunto la finale nel Master 1000 di Madrid e con il Queen’s è al suo secondo successo sull’erba.
Matteo può crescere ancora soprattutto nella convinzione di poter battere i primi 5 del ranking. D’altronde, dal 2016 la sua crescita è stata costante e, a tratti, inarrestabile: dalla prima finale al primo titolo Challenger (2016-2017) al primo titolo ATP (2018). Dal 2018 in poi scala le classifiche fino all’ottava posizione che gli dà diritto a partecipare al Master di Londra.
Berrettini è dotato di uno dei Servizi più potenti e precisi del circuito, ha un dritto devastante e sta migliorando i due suoi punti deboli: la mobilità laterale e il rovescio. Sotto rete è un tennista dotato di grande sensibilità di braccio.
25 anni, Matteo può togliersi ancora tantissime soddisfazioni e nel momento del declino dei fab four può rimanere stabilmente nei primi 10 potendo puntare anche ad un titolo master 1000 o Grande Slam.
A fianco a lui, ci aspettiamo ancora qualche “zampata” del buon Fabio Fognini e soprattutto la consacrazione di Sinner e Musetti.