Questo weekend, come ogni anno, le auto elettriche della Formula E hanno gareggiato tra le strade di Roma con un doppio appuntamento il 10 e l’11 Aprile.
Da settimane, il quartiere EUR si è trasformato in un circuito con meccanici, addetti ai lavori, volontari e giornalisti impegnati nella realizzazione di uno degli eventi sportivi più importanti dell’anno.
Per la prima volta, anche io sono entrata a far parte dello staff della Formula E come volontaria e ho avuto l’occasione di vivere un’esperienza unica.
Con questo articolo ho deciso di portarvi con me dietro le quinte di un vero e proprio circuito automobilistico, tra una passeggiata all’interno del paddock e uno sguardo furtivo ai box, tra i colori delle monoposto che hanno “invaso” le strade della capitale.
La Formula E è la prima competizione al mondo in cui si sfidano esclusivamente auto elettriche, uguali per tutti e realizzate dalla Spark Racing Technology sul modello della Dallara. Anche la batteria a litio fornita dalla McLaren e le gomme della Michelin sono identiche per ogni team.
Tra le squadre che si sfidano in questa competizione unica è impossibile non citare grandi marchi come Mercedes, Jaguar, Porsche, BMW, DS e Nissan, che rappresentano solo alcuni dei nomi più importanti all’interno del paddock.
Quest’anno, il circuito della corsa è stato modificato rispetto alle scorse stagioni. Le vetture sono partite da Via della Civiltà del Lavoro, nei pressi del famoso Palazzo della Civiltà Italiana, anche conosciuto come “Palazzo Fendi” o “Colosseo quadrato”, per poi proseguire verso Piazzale Marconi.
Le auto hanno girato attorno all’obelisco, per poi attraversare ancora il quartiere tra aree verdi e monumenti squadrati di candido marmo bianco.
La gara, seppur a porte chiuse, è stata seguita dai pochi addetti ai lavori, ospiti e volontari presenti all’interno del paddock. Per l’occasione, è stato organizzato un sistema di prevenzione con tamponi obbligatori per tutti i dipendenti, che sono stati invitati a recarsi al centro test allestito appositamente per l’evento prima di entrare in servizio.
Ho preso parte alla manifestazione sportiva di Formula E a partire da giovedì 8 aprile presso il Media Accreditation Centre. Ho avuto la possibilità di visitare da vicino i box, di osservare i team al lavoro e di ammirare le auto sfrecciare per le strade di Roma.
Quest’anno, a causa della pandemia, non è stato possibile allestire il tradizionale E-Village: una serie di stand con simulatori, presentazioni, spettacoli all’interno della Nuvola. Il vero centro dell’evento è stato il Palazzo dei Congressi, dove è stata realizzata la sala stampa, gli uffici, alcuni spazi dedicati ai giornalisti e allo staff.
I piloti, protagonisti indiscussi dell’evento, hanno colorato l’atmosfera con curiosità, racconti e interviste ai microfoni delle numerose enti televisive presenti a Roma in occasione della gara.
I vincitori delle due gare del weekend romano sono stati Vergne, pilota della DS TECHEETAH e Vandoorne, della MERCEDES-EQ.
Ottimo è stato anche il risultato della Jaguar, che ha completato il podio della prima gara con Bird ed Evans rispettivamente al secondo e terzo posto.
Camminare per il paddock accanto a figure importati per il motorsport come Toto Wolff, Jean Todt e decine di meccanici, ingegneri e giornalisti, è un’occasione imperdibile per chi, come me, ama il mondo dei motori.
Sembra strano raccontare un evento così importante da “dietro le quinte” invece che da semplice spettatore.
Le impalcature nei giorni precedenti alla gara, i meccanici al lavoro nei box, il paddock che ora dopo ora si preparava all’inizio della corsa… Una vera macchina in azione per regalare al mondo ancora una volta uno spettacolo unico.
Seppur meno seguita della Formula 1, la Formula E è capace di trasmettere grandi emozioni.
Non importa che al posto del numero dei pit stop sia indicata la percentuale della batteria rimanente alle auto in alto a destra sullo schermo, o che il rombo delle monoposto non faccia tremare l’asfalto, la Formula E è stata capace di catturare l’attenzione di una città intera.
Roma ha lasciato le sue strade trafficate alle monoposto e si è fermata per due giorni davanti ad uno spettacolo incredibile e ad emissioni zero, da cui la capitale, così come il mondo, ha ancora molto da imparare.
Nelle prossime ore il circuito sarà messo da parte, per consentire alle auto di riprendere le loro strade e ai cittadini di tornare a vivere l’EUR come durante il resto dell’anno. Ma una cosa è certa: Roma non dimenticherà facilmente la velocità delle monoposto che hanno gareggiato tra le sue strade e l’emozione unica che solo le corse sanno regalare.
Sono incredibilmente grata per aver avuto la possibilità di vivere questa esperienza inedita e attendo con ansia il prossimo anno sperando di poter provare ancora una volta l’adrenalina della gara. Colgo inoltre l’occasione per ringraziare Mattia Pasquali, coordinatore dell’evento, per la sua disponibilità e cortesia e, soprattutto per avermi dato l’opportunità di far parte di questo meraviglioso team.
Lascio di seguito alcune foto catturate durante il weekend di gara.