La procura di Marsiglia ha aperto un’indagine preliminare per sospetti di doping nei confronti di una squadra che ha partecipato al Tour de France, come annunciato dalla ‘France Presse’.
In un albergo di Les Allues, vicino a Méribel, al termine della 17esima tappa del Tour de France, i gendarmi dell’Oclaesp, Ufficio Centrale per la lotta agli attacchi all’ambiente e alla salute pubblica, hanno effettuato una perquisizione nelle stanze della Arkéa-Samsic. Gli agenti avrebbero “rinvenuto molti prodotti sanitari, compresi farmaci, ad alcuni corridori, ma anche e soprattutto un metodo che può essere qualificato come doping”, ha riferito all’Afp il procuratore Dominique Laurens. Il magistrato ha confermato che sono due le persone ora in custodia cautelare, si ipotizza si tratti dei parenti di Nairo Quintana. L’Equipe, il quotidiano francese, riferisce che il capitano dell’Arkéa-Samsic e suo fratello, Dayer, sono stati ascoltati lunedì nei locali di Oclaesp.
Al momento non si conosce quali sostanze siano state sequestrate, né se ci saranno reali conseguenze per lo scalatore colombiano.
Nairo Quintana a questo Tour de France era partito come uno dei probabili protagonisti. L’ha terminato al diciasettesimo posto a oltre un’ora dalla maglia gialla Tadej Pogačar. Non esattamente come se lo immaginavano in Francia.
Per come è andata, fosse davvero accertata la presenza di sostanze proibite, l’Arkea dovrebbe denunciare per inettitudine il medico e il farmacista a cui si sono affidati. L’indagine tende ad accertare se vi sia stata “somministrazione ad un atleta, senza giustificazione medica, di una sostanza o metodo vietato nel quadro di un evento sportivo, oppure aiuto nell’uso e istigazione per l’uso di una sostanza o metodo vietato agli atleti, e ancora il trasporto e il possesso di una sostanza o metodo vietato ai fini dell’uso da parte di un atleta senza giustificazione medica”.