L’Italia conquista la finale degli Europei battendo la Spagna 5-3 dopo i calci di rigore ed esplode una prima, liberatoria gioia per le strade al termine di 120 minuti e una serie di rigori di pura sofferenza.
Gli azzurri sembravano essere stati tirati fuori da un gol splendido di Federico Chiesa dopo un’ora di gioco, rintuzzato da Alvaro Morata a 10 minuti dal 90esimo. Dopo il pareggio, l’Italia sarebbe potuta crollare. C’erano tutti i presupposti. La stanchezza, il veder svanire un sogno a una manciata di minuti dalla fine. Invece c’è una reazione. Non di gioco, ma di cuore e di gambe. Mancini fa entrare Locatelli e Belotti al posto di Barella e Insigne. Poi escono anche Emerson e Verratti, sostituti da Toloi e Pessina.
Invece, in fondo alla serata, sono la parata di Gigi Donnarumma sul penalty battuto da Morata, sempre lui, e il successivo gol di Jorginho che spiazza Unai Simon a lanciare la Nazionale verso la partita che assegnerà il trofeo.
“È stata una partita durissima, la Spagna è una grande squadra e gioca benissimo. Non abbiamo fatto la solita gara, ma sapevamo che avremmo sofferto. I meriti di questo triennio sono dei ragazzi, hanno creduto a tutto questo ma non è ancora finita. Adesso recuperiamo le forze rimaste per giocarci la finale» ha detto il commissario tecnico dell’Italia, Roberto Mancini, dopo la vittoria. «Ci hanno messo in difficoltà all’inizio, dopo abbiamo ritrovato le coordinate giuste e non abbiamo rischiato nient’altro. Sapevamo fin dall’inizio che ci sarebbe stato da soffrire, è stata una partita durissima a causa del loro palleggio».
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