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UEFA Europa League – 5ª Giornata. Analisi, statistiche e curiosità delle sfide europee

Serena da Serena
Novembre 24, 2025
in Corriere, Generale, Gollo
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Europa League: stasera Milan, Napoli e Roma.

Ludogorets – Celta Vigo

Per il Ludogorets questa sfida con il Celta Vigo è una montagna da scalare. I bulgari non solo affrontano per la prima volta il club galiziano, ma arrivano a questo incrocio fortemente condizionati da un dato pesantissimo: hanno perso tutte le 10 partite disputate finora contro avversari spagnoli nelle principali coppe europee, con un parziale complessivo di 25-4. Nessun’altra squadra ha collezionato 10 sconfitte su 10 contro club di una singola nazione in Europa.

Il momento in Europa League non è brillante: appena tre vittorie nelle ultime 36 partite nella competizione (9 pareggi, 24 sconfitte) e tre ko consecutivi dopo il successo iniziale contro il Malmö alla prima giornata. Un’eventuale quarta sconfitta consecutiva riporterebbe il Ludogorets ai livelli negativi del novembre 2021.

Il Celta arriva invece con un trend decisamente più positivo: sette vittorie nelle ultime undici gare di Europa League (2N, 2P), comprese le ultime tre di fila. Il club spagnolo può eguagliare il proprio record storico di quattro successi consecutivi in una competizione europea, stabilito nel 2016/17, proprio in Europa League. Faro tecnico ed emotivo è sempre Iago Aspas: 10 partecipazioni attive (7 gol, 3 assist) nelle ultime 14 presenze nella competizione, e una striscia aperta di tre gare consecutive con gol o assist. A 38 anni e 97 giorni, è già il secondo giocatore più anziano a riuscirci in tre match di fila in UEL, dietro solo a Edin Dzeko con il Fenerbahçe.


PAOK – Brann

PAOK e Brann non si sono mai incrociate prima nelle competizioni UEFA, ma la storia recente tra greci e norvegesi parla chiaro: le squadre di Eliteserien hanno perso le ultime cinque trasferte in Europa contro club ellenici, inclusa la sconfitta del Bodø/Glimt per 2-1 contro l’Olympiakos agli ottavi della scorsa Europa League.

Il PAOK arriva a questa partita in pieno slancio offensivo: due vittorie consecutive in Europa League, entrambe con quattro gol segnati (4-3 contro il Lille e 4-0 contro lo Young Boys). Un eventuale terzo successo con almeno quattro reti eguaglierebbe una storica impresa: l’ultimo club a vincere tre partite consecutive di Europa League segnando almeno quattro gol è stato il Lione nel 2017.

Il Brann, al contrario, costruisce la sua identità recente sulla solidità difensiva: tre clean sheet di fila in Europa League, e la possibilità di diventare la prima squadra norvegese nella storia delle principali competizioni europee a non subire gol per quattro partite consecutive. La partita si annuncia quindi come un perfetto scontro di stili: l’attacco esplosivo del PAOK, guidato da Andrija Zivkovic (già coinvolto in quattro gol in questa UEL: 2 reti, 2 assist), contro un Brann estremamente organizzato dietro.


Lille – Dinamo Zagabria

Lille e Dinamo Zagabria si affrontano per la prima volta in Europa. I francesi hanno un bilancio incoraggiante contro avversarie croate: quattro risultati utili (2 vittorie, 2 pareggi), con esperienze positive contro Slaven Belupo (Intertoto 2004) e Rijeka (qualificazioni Conference 2023/24).

La Dinamo, al contrario, vive un lungo blocco psicologico contro le francesi: non vince da 13 partite contro squadre di Ligue 1 nelle maggiori competizioni europee (3N, 10P) e l’ultimo successo risale addirittura al 3-1 contro l’Auxerre del settembre 1994.

Il Lille non è impeccabile in casa: due sconfitte nelle ultime tre europee interne (1V), tante quante nelle 17 precedenti. Una nuova battuta d’arresto significherebbe due ko casalinghi di fila nella stessa edizione, evento che non si verifica dal 2012/13 in Champions. Occhi puntati su Hamza Igamane: è tra i capocannonieri dell’Europa League in corso con 3 gol e condivide il record per tiri nello specchio (7). In casa ha numeri notevoli: cinque gol complessivi in sette gare interne di Europa League tra Rangers e Lille.


Feyenoord – Celtic

Feyenoord–Celtic è una sfida intrisa di storia: la finale di Coppa dei Campioni del 1970, vinta dagli olandesi a Milano, e i reciproci successi casalinghi nella fase a gironi di Champions League 2023/24 (2-0 Feyenoord a Rotterdam, 2-1 Celtic a Glasgow).

Per il Celtic, però, le trasferte nei Paesi Bassi sono diventate un tabù: nessuna vittoria nelle ultime cinque (1N, 4P) dalla storica affermazione 3-1 in casa dell’Ajax nell’agosto 2001. Il Feyenoord, invece, vive un problema di concretezza: non ha segnato in tre delle quattro gare di questa Europa League. Nella storia del club solo tre volte è arrivato a quattro partite senza gol in una singola competizione europea.

Il Celtic conferma i suoi limiti difensivi e di tenuta: una sola partita senza gol subiti nelle ultime 22 gare di Europa League, con almeno due reti incassate in 15 delle ultime 19. In attacco, l’aspetto più preoccupante è la mancanza di gol su azione: uno solo finora, con le altre tre reti arrivate tutte da palla inattiva (due da corner, un rigore). In questa specialità, solo Stella Rossa e Utrecht non hanno ancora segnato su azione.


Fenerbahçe – Ferencváros

Secondo atto europeo tra Fenerbahçe e Ferencváros dopo il doppio confronto del primo turno di Coppa UEFA 1971/72, dove gli ungheresi passarono il turno con un complessivo 4-2. Anche lo storico recente del Ferencváros contro le turche in Europa League è mischiato: una vittoria 3-2 in casa e una sconfitta 1-0 in trasferta contro il Trabzonspor nel 2022/23.

Il Fenerbahçe arriva dalla sicurezza di due clean sheet consecutivi in Europa League e insegue il terzo di fila nelle competizioni europee, traguardo che manca dal novembre 2015. Il Ferencváros, invece, è in grande slancio esterno: tre vittorie di fila in trasferta, includendo i turni di qualificazione. Non ha mai centrato quattro successi consecutivi fuori casa in Europa.

Sul piano disciplinare spicca un dato quasi “folkloristico”: Fred ha già ricevuto otto gialli in Europa League dall’inizio della scorsa stagione, più di chiunque altro. È stato ammonito nel 61,5% delle sue partite col Fenerbahçe nella competizione (8/13). Tra i giocatori con almeno 10 presenze per un singolo club, solo Serey Dié col Basilea (66,7%) ha una percentuale di ammonizioni superiore nella storia recente del torneo.


Viktoria Plzeň – Friburgo

Prima sfida assoluta tra Viktoria Plzeň e Friburgo. I cechi hanno una tradizione complicata contro club tedeschi: in nove precedenti nelle grandi competizioni europee non hanno mai vinto (2 pareggi, 7 sconfitte). Il Friburgo, al contrario, ha memorie miste con le squadre ceche: eliminato dallo Slavia Praga in Coppa UEFA 1995/96 (1-2, 0-0) ma imbattuto nella fase a gironi UEL 2013/14 contro lo Slovan Liberec (1V, 1N).

Il Viktoria Plzeň è però in un ottimo momento nella competizione: imbattuto nelle quattro gare di questa Europa League (2V, 2N) e solo due sconfitte nelle ultime 18 partite di fase a gironi nelle competizioni europee maggiori (11V, 5N). Il Friburgo è una delle squadre più solide del torneo: 10 punti in quattro giornate (3V, 1N), secondo solo al Midtjylland (12). Dal 2023 a oggi ha vinto otto delle ultime 12 gare in Europa League.

In chiave offensiva, il nome caldo è quello di Vincenzo Grifo: in gol in entrambe le ultime due partite di UEL, cinque reti nelle ultime sette trasferte nella competizione. È il tipo di giocatore che può sbloccare una gara bloccata con un colpo su punizione, un inserimento o un tiro dalla distanza.


Porto – Nizza

Sfida inedita tra Porto e Nizza, ma con contesto chiaro. I portoghesi se la cavano bene contro le francesi in casa, e nelle ultime 11 gare interne nella fase a gironi di Europa League hanno perso solo una volta (7V, 3N, 1P), con l’unico ko arrivato contro l’Olympiakos.

Per il Nizza il quadro è molto più pesante: è una delle due squadre (insieme ai Rangers) ad aver perso tutte e quattro le partite di questa edizione. Inoltre non vince da 14 gare europee maggiori (4N, 10P), record negativo condiviso in Francia con il Monaco tra 2017 e 2018.

Il Porto controlla il gioco partendo da dietro, e qui spicca Jan Bednarek: 291 passaggi completati in questa Europa League, terzo dato assoluto nel torneo. I suoi passaggi rappresentano il 17,5% di tutti quelli portati a termine dal Porto, numeri che lo collocano nella stessa fascia di influenze strutturali di Kramer (Go Ahead Eagles) e McKenna (Dinamo Zagabria) per le rispettive squadre.


Aston Villa – Young Boys

Aston Villa e Young Boys si ritrovano dopo la sfida in Champions League della scorsa stagione, vinta 3-0 dagli inglesi in Svizzera. I numeri raccontano un dominio casalingo clamoroso del Villa: cinque vittorie su cinque gare interne europee nel 2025 (tra Champions ed Europa League) e, dal 2023/24, 12 successi in 14 gare europee in casa, più di qualsiasi altra squadra.

Gli Young Boys hanno una storia difficile in trasferta sulle isole britanniche: zero vittorie in sei viaggi in Inghilterra (2N, 4P), con solo due pareggi strappati a Liverpool e Manchester United. Difensivamente, sono la peggior squadra di questa fase a gironi: 10 gol subiti finora e 34 reti incassate nelle ultime 12 partite europee dall’inizio della stagione, più di ogni altro club nel periodo.

In attacco, Donyell Malen ha numeri importanti in Europa League: 10 gol in 18 presenze tra PSV, Dortmund e Villa, ma non ha mai fornito un assist. Dal 2009/10, solo Fernando Torres e Youssef En-Nesyri hanno segnato di più in UEL senza mai servire un passaggio vincente (12 gol ciascuno).


Roma – Midtjylland

Prima assoluta tra Roma e Midtjylland. I giallorossi tornano a incrociare una danese per la prima volta dalla stagione 1998/99, quando eliminarono il Silkeborg con due successi senza subire gol. Il bilancio delle danesi contro le italiane non è positivo per il Midtjylland: una sola vittoria in sei gare (5-1 alla Lazio nel 2022), un pareggio e quattro sconfitte.

La Roma arriva dal 2-0 sui Rangers e può ottenere per la prima volta dal 2023 una mini-serie di due vittorie di fila nella fase a gironi di una singola edizione di Europa League. Allora arrivarono addirittura tre successi consecutivi e due clean sheet di fila: scenario che De Rossi (o chi siede in panchina) proverà a replicare. Attenzione però ai segnali negativi: i giallorossi hanno perso le ultime due partite interne di UEL, tante quante nelle 38 precedenti gare casalinghe europee (28V, 8N, 2P). Il club non è mai arrivato a tre ko interni consecutivi in Europa nella sua storia.

Dall’altra parte, il Midtjylland è la vera rivelazione del torneo: quattro vittorie su quattro, miglior attacco (11 gol), più tiri nello specchio (26) e migliore percentuale realizzativa (21,6%). In trasferta il rendimento è addirittura straordinario: cinque successi esterni consecutivi nelle competizioni europee (qualificazioni incluse) e possibilità di eguagliare il record danese di sei di fila, detenuto dal Silkeborg anni ’90. I danesi sono anche la squadra più letale sulle palle inattive: sette gol su undici arrivano da corner, punizioni o addirittura da rimessa laterale, e hanno segnato su palla ferma in tutte le quattro gare giocate.

A livello individuale, Lorenzo Pellegrini è il miglior marcatore di sempre della Roma in UEL dal suo ritorno (11 gol in 51 presenze) e dopo il gol ai Rangers punta alla prima volta in carriera con reti in due gare consecutive in questa competizione. Sul fronte Midtjylland occhi su Franculino Djú: tre gol in questa edizione, nessuno ha fatto meglio (sono in otto a quota 3), e tra chi ha segnato più di tre gol nelle ultime due stagioni di UEL è uno dei più giovani in assoluto.


Real Betis – Utrecht

Real Betis–Utrecht è un incrocio inedito, ma entrambi hanno già storia con le squadre delle rispettive nazioni. Il Betis ha vinto le due precedenti sfide interne contro club olandesi (3-0 al Willem II nel 1998, 2-0 all’AZ nel 2006), mentre l’Utrecht ha perso tutte le tre gare giocate contro avversarie spagnole in Europa.

Il Betis arriva con una difesa in grande forma: tre clean sheet consecutivi in Europa League (2V, 1N). Non ha mai toccato quota quattro nella sua storia europea, e questa rappresenta una chiara opportunità di farlo. L’Utrecht, invece, vive un torneo dal ritmo bassissimo: solo sei gol totali nelle sue quattro partite (uno segnato, cinque concessi), dato più basso condiviso con il Bologna. Produce poco anche in termini di tiri: appena 39 tentativi, con solo tre squadre che hanno calciato meno verso la porta in tutta la competizione.

Il protagonista offensivo del Betis è Antony, che ha partecipato a tre gol nelle ultime tre presenze in Europa League (2 reti, 1 assist). Il brasiliano ha anche un buon ricordo personale dell’Utrecht: li ha già colpiti in Eredivisie con la maglia dell’Ajax nel 2022.


Rangers – Sporting Braga

Rangers e Braga si conoscono bene: quattro incroci recenti, tutti in Europa League, con tre vittorie per gli scozzesi e una per i portoghesi. Lo Sporting Braga, però, ha una motivazione speciale: ha già vinto in casa del Celtic in questa edizione e potrebbe diventare la prima squadra a espugnare Glasgow contro entrambe le big (Rangers e Celtic) nella stessa stagione europea.

Il momento dei Rangers è critico: sette sconfitte consecutive nelle competizioni europee, la peggior striscia della loro storia, preliminari compresi. Solo il Motherwell ha fatto peggio tra i club scozzesi, con otto ko di fila tra 2010 e 2013. Braga, invece, ha segnato 22 gol in 10 gare europee stagionali (qualificazioni incluse), secondo miglior dato della propria storia dopo i 27 del 2019/20.

Ricardo Horta è la mente creativa della squadra: già tre assist in questa Europa League, tutti nelle ultime due presenze, e nessuno ha creato più occasioni per i compagni (12). È lui che può approfittare della fragilità dei Rangers per ampliare ancora di più la forbice di rendimento tra le due squadre.


Panathinaikos – Sturm Graz

Panathinaikos e Sturm Graz si intrecciano per la terza volta in Europa: nella fase a gironi di Champions 2000/01 vinsero entrambe le partite gli austriaci, mentre in Europa League 2009/10 furono i greci a restituire il “favore” imponendosi in entrambi gli incontri.

Il Panathinaikos ha un rapporto complicato con le notti europee casalinghe di Europa League: otto sconfitte nelle ultime 10 partite interne (1V, 1N), con una lunga lista di allenatori coinvolti. Questa sarà la prima gara casalinga europea sotto la guida di Rafael Benítez: la sfida nasce già come banco di prova per invertire una tendenza quasi decennale.

Lo Sturm Graz arriva però da una serie nera in trasferta: sette sconfitte consecutive fuori casa nelle competizioni europee, la peggiore striscia della propria storia. Tra i club austriaci solo Wiener Sport-Club e Wacker Innsbruck hanno fatto peggio. Il giocatore più pericoloso in maglia verde rimane Tetê: nonostante nessun gol finora, guida l’intera Europa League sia per tiri tentati (16) sia per occasioni create (12). È un indicatore chiaro: il Panathinaikos crea molto da lui, ma deve migliorare nella finalizzazione.


Nottingham Forest – Malmö

Quella in arrivo è la quarta sfida europea tra Nottingham Forest e Malmö, un vero classico del passato per il club inglese. Il Forest ha vinto la finale di Coppa dei Campioni del 1979 proprio contro gli svedesi (1-0) e li ha poi eliminati in Coppa UEFA nel 1995 grazie ai gol in trasferta, dopo una sconfitta 2-1 in Svezia e una vittoria 1-0 in Inghilterra.

Il Malmö soffre storicamente le squadre inglesi: otto sconfitte in nove confronti, con l’unico successo proprio contro il Forest nel 1995. Il gap strutturale si vede anche nei numeri attuali: il Nottingham è la miglior difesa della competizione per tiri concessi, appena 30. Il Malmö, al contrario, produce poco: 36 tiri tentati in totale, secondo peggior dato del torneo.

Gli svedesi hanno perso 16 delle ultime 20 partite di Europa League (1V, 3N), e tra le squadre con almeno 40 match dal 2009/10 vanta la percentuale di sconfitte più alta (62,5%). Il Forest, con Sean Dyche in panchina, è invece ripartito dalla solidità: due partite di UEL, zero gol subiti. L’unico altro allenatore inglese capace di mantenere la porta inviolata nelle sue prime tre gare in Europa League, dal 2009/10 in poi, è stato Alan Pardew col Newcastle nel 2012/13: obiettivo che Dyche proverà a eguagliare.


Maccabi Tel Aviv – Lione

Il Maccabi Tel Aviv ritrova una francese in Europa per la prima volta dal 2013/14, quando riuscì in un prestigioso doppio successo contro il Bordeaux (1-0 in casa, 2-1 in trasferta). Il Lione, invece, ha un precedente recente e positivo contro squadre israeliane: nel 2012/13 batté l’Hapoel Ironi Kiryat Shmona sia in casa che fuori nella fase a gironi di Europa League.

I numeri recenti, però, non sorridono agli israeliani: 10 sconfitte nelle ultime 13 gare europee maggiori (2V, 1N), di cui nove in 12 partite di Europa League nelle ultime due stagioni. In questo lasso di tempo solo il Nizza eguaglia un simile numero di ko nel torneo.

Il Lione arriva da una sconfitta 2-0 contro il Betis, ma il tecnico Paulo Fonseca ha un dato interessante dalla sua: non perde due gare consecutive in Europa League dai quarti di finale 2015/16 con il Braga contro lo Shakhtar. Da allora, quella che affronta il Maccabi è la sua 42ª partita nella competizione. Il giocatore chiave è Moussa Niakhaté: primo per numero di conduzioni palla al piede (107), secondo per metri percorsi in conduzione (1116) e secondo per passaggi riusciti (338). È un difensore, ma è al centro della costruzione del Lione.


Genk – Basilea

Genk e Basilea tornano a sfidarsi dopo il doppio pareggio del 2012/13 in Europa League (2-2 in Svizzera, 0-0 in Belgio). Gli svizzeri hanno un ruolino molto positivo contro le squadre belghe: sono imbattuti da cinque partite (3V, 2N) dal 2-1 subito dal Club Brugge in Coppa dei Campioni nel 1973.

Il Genk finora ha confermato un trend piuttosto passivo in casa: è, insieme al Ludogorets, l’unica squadra con meno di 20 tiri tentati fra le mura amiche (18) in questa fase della UEL, senza aver segnato nemmeno un gol nelle due gare interne. Il Basilea, d’altro canto, è in difficoltà fuori casa: tre sconfitte consecutive in trasferta nelle competizioni europee, a un passo dall’eguagliare la serie negativa di quattro ko di fila tra 2016 e 2016 (febbraio–ottobre).

Léo Leroy rappresenta l’anima combattiva del Basilea: secondo per contrasti (16) e falli commessi (11) in tutta la competizione, è l’unico giocatore ad aver superato quota 10 in tiri, contrasti e falli nell’attuale Europa League. Un indicatore perfetto del suo ruolo da centrocampista box-to-box aggressivo.


Go Ahead Eagles – Stoccarda

Per i Go Ahead Eagles è una prima assoluta doppia: mai affrontato lo Stoccarda e mai incrociato una tedesca in competizioni europee. Lo Stoccarda, invece, torna in Olanda per una gara ufficiale per la prima volta dal 2004, quando perse 1-0 contro l’Heerenveen in Coppa UEFA.

I numeri raccontano un Go Ahead sotto assedio: solo lo Steaua Bucarest ha subito più tiri nello specchio (32) dei 30 concessi dagli olandesi. Non a caso, il portiere Jari De Busser è quello con più parate effettuate in questa Europa League (25). Lo Stoccarda, pur non essendo riuscito a segnare in trasferta nelle due gare di UEL fin qui, è una squadra che crea tantissimo: 41 tiri tentati fuori casa, terzo dato più alto dopo Ludogorets (50) e Porto (44).

In costruzione, il faro è Angelo Stiller: ha completato 270 passaggi, quinto dato del torneo, e 99 di questi sono arrivati nell’ultimo terzo di campo, almeno 25 in più di qualsiasi altro giocatore. Il che significa che lo Stoccarda entra spesso e volentieri negli ultimi metri col pallone tra i piedi di Stiller: se la mira migliora, è solo questione di tempo prima che i tedeschi inizino a concretizzare.


Stella Rossa – FCSB (Steaua Bucarest)

Prima sfida ufficiale tra Stella Rossa e Steaua, due nomi storici del calcio europeo. I serbi sono imbattuti contro club rumeni nelle competizioni UEFA: sei partite, cinque vittorie e un pareggio. Lo Steaua, invece, ha già affrontato una serba nel 2020, il Bačka Topola, in uno spettacolare 6-6 complessivo nei preliminari di Europa League, vinto solo ai rigori.

La Stella Rossa ha numeri impressionanti in casa: considerando anche le qualificazioni, va a segno da 15 partite europee interne consecutive (32 gol), la miglior serie dai tempi del grande ciclo 1986–1992, culminato con la vittoria della Coppa dei Campioni. Lo Steaua arriva in Serbia invece con una tripla zavorra: tre sconfitte consecutive in UEL, ultimo posto per passaggi riusciti (1005) e record negativo per tiri subiti (79).

Marko Arnautovic ha segnato 2 gol in 4 gare di Europa League con la Stella Rossa quest’anno, e in tutta la carriera non è mai andato oltre le 2 reti in una singola stagione europea. Può quindi ritoccare il suo limite e diventare un fattore decisivo per gli uomini di Belgrado.


Bologna – Salisburgo

Si chiude con una gara molto interessante dal punto di vista tattico: Bologna–Salisburgo. I due club non si sono mai affrontati prima, ma il Bologna ha un precedente con un’austriaca: Admira Wacker, nella Coppa UEFA 1990/91, eliminata ai rigori dopo un doppio 3-0 incrociato.

Il Salisburgo non vince in trasferta contro una italiana da 16 anni: l’ultima volta fu il 2-1 sulla Lazio nel 2009/10, e da allora sono arrivate sette trasferte senza successi (2N, 5P). Il Bologna ha radicalmente migliorato la propria dimensione europea: una sola sconfitta nelle ultime sette gare (2V, 4N) dopo cinque ko nelle sei precedenti, anche se il problema realizzativo resta evidente: appena sette gol nelle ultime 12 partite europee, con sei gare senza reti.

In casa però i felsinei sono fortissimi: solo una sconfitta nelle 20 gare interne del 2025 in tutte le competizioni (13V, 6N), punteggio complessivo di 10-2 in stagione tra campionato e coppe, quattro clean sheet consecutivi al Dall’Ara e possibilità di arrivare a cinque, traguardo che manca da fine 2023.

Il Bologna è anche la squadra che sfrutta di più le corsie laterali in questa Europa League: 83 cross su azione, record nella competizione. Il Salisburgo, invece, ama ripartire: è fra le squadre con più tiri dopo un recupero offensivo (9), meno solo del Feyenoord (12). Stefan Lainer è l’uomo simbolo di questa attitudine: 89 conduzioni palla al piede, secondo solo a Niakhaté, e oltre 950 metri percorsi palla al piede.

Tra i protagonisti individuali vanno citati Jhon Lucumí, secondo miglior giocatore di movimento per palloni recuperati nel torneo (29, dietro solo a Stiller con 32), e Soumaïla Diabaté, che con Pedro Naressi è al comando per palloni intercettati (10). Segno che questa partita potrebbe decidersi anche sulla capacità di riconquistare palla e ribaltare rapidamente il campo.

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