Era arrivato a Melbourne convinto delle sue qualità, in fiducia dopo l’ottimo finale di 2023 che lo aveva visto protagonista di imprese storiche come la finale alle Finals di Torino e il titolo in Davis. Resilienza e mentalità hanno prevalso sul russo Medvedev che era partito fortissimo con l’obbiettivo di chiudere la pratica in 3 set visto che fisicamente era stremato avendo passato oltre 24 ore complessive in campo in queste due settimane; poi, però, Sinner ha ritrovato la prima di servizio e la pesantezza di palla tipica dell’altoatesino e il russo è stato costretto a rivivere quanto successo nel 2022 contro Nadal.
48 anni dopo, un italiano alza il trofeo di uno Slam: un campione in campo e fuori, 22 anni di puro talento e mentalità: basti pensare che nel discorso a fine partita ha ringraziato la famiglia per averlo lasciato libero di scegliere la strada senza alcuna pressione, augurandosi che tutti possano avere genitori così, capaci di incentivare e sostenere senza mettere alcun tipo di pressione. Ha poi dichiarato di avere ancora molto da migliorare, sia fisicamente che mentalmente, dimostrando grande umiltà e una fame di successi che non si esaurirà facilmente.
La mentalità è ciò che induce a pensare che quello di ieri potrebbe essere solo il primo di una lunga serie di straordinari successi e non vediamo l’ora di rivederlo in campo.
Go Sinner, go!