Jannik Sinner ha dato un’altra prova di forza al terzo turno dell’Open di Francia, travolgendo Jiří Lehečka in meno di due ore con un impietoso 6-0, 6-1, 6-2. L’altoatesino ha dominato dal primo scambio, vincendo 11 dei primi 12 game e lasciando al ceco solo le briciole, in una delle prestazioni più schiaccianti dell’intero torneo. Lehečka, che in stagione aveva conquistato un titolo ATP e battuto Carlos Alcaraz, è apparso impotente contro l’aggressività e la precisione dell’azzurro.
Il rientro di Sinner nel circuito dopo la squalifica di tre mesi si sta rivelando devastante. Nelle ultime settimane ha rifilato ben tre “bagel” ad avversari di alto livello, compreso Casper Ruud a Roma (6-0, 6-1) e Richard Gasquet nel match d’addio del francese. Un segnale chiaro: Sinner è tornato più affamato e solido che mai, deciso a confermare il proprio status da numero uno del mondo. In termini di continuità, l’azzurro non ha rivali: è all’ottava presenza consecutiva negli ottavi di uno Slam e alla quattordicesima nelle ultime 15. Numeri da vero fuoriclasse.
La sua striscia aperta di 17 vittorie nei Major — avviata con i successi agli US Open 2024 e all’Australian Open 2025 — lo inserisce in una categoria d’élite, in cui solo Djokovic, Federer e Nadal hanno fatto meglio. Nei precedenti ottavi a New York e Melbourne aveva battuto Tommy Paul e Holger Rune, due top 20. Ora il test sarà Andrey Rublev, in un match che promette scintille.
Il russo, però, arriva con più dubbi che certezze. Dopo mesi difficili, Rublev ha avuto un tabellone morbido fino agli ottavi, superando Harris e Walton e passando il terzo turno per forfait di Fils. Ma affrontare Sinner è tutt’altra storia. Le sue recenti sfide nei Major contro i top player parlano chiaro: zero vittorie e nemmeno un set vinto, con appena due game conquistati per set in media. E al Roland Garros, le ultime due edizioni si sono chiuse contro italiani: Sonego nel 2023 e Arnaldi nel 2024. Il rischio è che la storia si ripeta anche stavolta.
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