Burnley – Chelsea
Il Burnley ha una tradizione nerissima contro il Chelsea: una sola vittoria in 18 sfide di Premier League, mentre i Blues hanno vinto otto delle nove trasferte a Turf Moor, comprese le ultime sei. Non solo: nelle ultime cinque gare esterne qui il Chelsea ha sempre segnato almeno tre gol.
Il Burnley arriva alla sfida in grossa difficoltà: quattro sconfitte nelle ultime sei e solo due clean sheet nelle ultime 31 partite di campionato, con 64 gol subiti in questo periodo. I numeri offensivi sono drammatici: peggior produzione di tiri, xG, possesso e difesa per xG concessi di tutta la Premier.
Il Chelsea, al contrario, viene da due vittorie esterne di fila senza subire gol e può arrivare a tre per la prima volta dal 2021. Occhio a João Pedro, a segno nelle ultime due di Premier, e a Zian Flemming, partito fortissimo nel Burnley con 3 gol in 4 gare da titolare.
Wolverhampton – Crystal Palace
Il Wolverhampton non ha ancora vinto in questa Premier (2N, 9P) e rischia di arrivare a 12 giornate senza successi per la seconda volta nella sua storia. Le ultime tre partite sono finite tutte con tre gol subiti dai Wolves, che hanno il peggior attacco del torneo con appena 7 reti.
Il Crystal Palace è storicamente un avversario ostico: ha vinto il 57% degli scontri diretti in Premier (8 su 14), la percentuale più alta contro qualsiasi rivale incontrato almeno 10 volte. Arriva però da due sconfitte esterne consecutive e può toccare quota tre per la prima volta dal 2024.
In chiave individuale, Ismaïla Sarr è il miglior marcatore stagionale delle Eagles in tutte le competizioni, anche se gran parte dei suoi gol è arrivata fuori dalla Premier. Interessante anche il dato di Daniel Muñoz: solo Gyökeres ha effettuato più movimenti senza palla verso l’area avversaria.
Liverpool – Nottingham Forest
Il Nottingham Forest è diventato una sorta di “bestia nera recente” per il Liverpool: nella scorsa stagione ha vinto 1–0 ad Anfield ed è rimasto imbattuto nelle due sfide di campionato. Ora può arrivare a tre partite di fila senza perdere contro i Reds per la prima volta dal 1993.
Il Liverpool è in un periodo complicato: cinque sconfitte nelle ultime sei partite di Premier, più che in tutta la stagione passata. Eppure in casa resta una roccaforte: quattro vittorie su cinque in campionato quest’anno e una sola sconfitta nelle ultime 22 gare ad Anfield, proprio contro il Forest nel 2024.
Con Sean Dyche in panchina, il Forest ha già mostrato segnali di risveglio offensivo: 5 gol in tre gare, tanti quanti nelle prime otto con gli allenatori precedenti. Per i Reds è una sfida simbolica: Mohamed Salah tocca quota 300 presenze in Premier con il Liverpool, con 276 partecipazioni a gol totali. Morgan Gibbs-White, dall’altra parte, è a un solo centro dal diventare il quarto giocatore a raggiungere almeno 20 reti in Premier per il club.
Fulham – Sunderland
Craven Cottage sarà teatro di una sfida fra una squadra che vive quasi esclusivamente dei punti in casa e una neopromossa sorprendente. Il Fulham ha conquistato il 91% dei suoi punti stagionali tra le mura amiche, vincendo tre delle ultime quattro gare interne.
Il Sunderland è partito fortissimo: 19 punti in 11 giornate, miglior avvio del club dal 1999/00 e il migliore per una neopromossa dal 2008/09. Una vittoria qui lo porterebbe al miglior start dopo 12 giornate per una neo arrivata dai tempi del Wigan 2005/06. Grande parte della sua pericolosità arriva da palla inattiva, da cui deriva quasi la metà dell’xG escludendo i rigori.
Il Fulham, però, fatica a calciare: solo 11 tiri di media a partita, il dato più basso del club in Premier. Attenzione ai secondi tempi: il Sunderland segna il 71% dei gol nella ripresa, mentre il Fulham subisce quasi il 70% delle reti proprio nel secondo tempo.
Brighton – Brentford
Il Brighton è molto solido all’American Express: imbattuto da nove gare interne di Premier (5V, 4N) e solo tre sconfitte in casa nelle ultime 24. Contro il Brentford, però, il bilancio recente è meno brillante: una sola vittoria nelle ultime sei sfide di campionato.
Le Bees sono in calo lontano da casa: quattro sconfitte in cinque trasferte in questa stagione, con il rischio di perdere due volte di fila senza segnare per la prima volta dal 2023. Però il rendimento è migliorato nelle ultime settimane: tre vittorie nelle ultime quattro complessive, con almeno due gol segnati in ognuna di esse.
Il Brighton è una macchina da pressing: 101 recuperi alti e 20 tiri generati da queste situazioni, entrambi record in Premier. Hürzeler sta per diventare l’allenatore più giovane di sempre a toccare le 50 panchine in Premier, mentre Yankuba Minteh è tra i giocatori più esplosivi in conduzione verso l’area avversaria. Per il Brentford, Igor Thiago è l’uomo copertina: 8 gol, dietro solo a Haaland.
Bournemouth – West Ham
Bournemouth e West Ham arrivano alla sfida con sensazioni opposte. Le Cherries in casa sono fortissime: quattro vittorie e un pareggio in cinque gare interne, secondo miglior rendimento casalingo del campionato dopo il City.
Il West Ham ha vinto le ultime due partite di Premier e sogna una striscia di tre successi di fila che manca dal dicembre 2023. Le ultime quattro sfide dirette sono finite sempre in pareggio, ma in generale gli Hammers segnano quasi sempre contro il Bournemouth (solo una gara su 16 senza segnare).
Il Bournemouth è la squadra col pressing più aggressivo (PPDA più basso) e il secondo numero più alto di recuperi alti. Ma viene da due sconfitte di fila dopo un ottimo inizio. Semenyo era partito alla grande (9 contributi-gol fino alla sosta di ottobre), ma da allora si è bloccato. Per il West Ham, Jarrod Bowen resta centrale: coinvolto in quasi un terzo dei tiri della squadra.
Newcastle – Manchester City
Per il Newcastle, il City è un incubo storico: una sola vittoria nelle ultime 35 sfide di Premier, con i Citizens che hanno vinto 12 volte al St James’ Park (record esterno condiviso con l’Everton). Il City ha segnato in ognuna delle ultime 33 gare di campionato contro i Magpies.
Il Newcastle ha perso le ultime due partite di Premier, entrambe dopo essere passato in vantaggio, e rischia una striscia di tre sconfitte consecutive del genere per la prima volta. Ha già gettato via tre partite da situazione di vantaggio in questa stagione, tante quante nelle due stagioni precedenti messe insieme.
Il City, dopo un avvio incerto, ha ritrovato equilibrio: una sola sconfitta nelle ultime otto. Erling Haaland domina la classifica marcatori con 14 gol e si avvicina al traguardo dei 100 centri in Premier con una velocità mai vista. Eddie Howe, invece, non ha mai battuto il City in 18 incroci di Premier (2N, 16P), un dato pesante in chiave psicologica.
Leeds – Aston Villa
Il Leeds non batte l’Aston Villa in Premier da cinque partite, e soprattutto non segna in casa contro i Villans da tre gare di fila. L’Aston Villa a Elland Road è tradizionalmente a suo agio: una sola sconfitta nelle ultime undici trasferte in campionato.
La squadra di Emery ha un dato impressionante contro le neopromosse: 17 partite di Premier senza sconfitte (13V, 4N) da quando è in panchina. E in questa stagione è la formazione che ha segnato più gol da fuori area, con 7 reti dalla distanza.
Il Leeds vive una strana situazione offensiva: crea grandi occasioni ma le sfrutta malissimo, con una delle peggiori percentuali di realizzazione del campionato. L’80% dei suoi gol arriva nel primo tempo, con particolare tendenza a colpire nei primi 15 minuti. Per Villa è in grande forma Emiliano Buendía, protagonista in 5 gol nelle ultime 5 presenze.
Arsenal – Tottenham
Il North London Derby arriva con l’Arsenal in piena fiducia nei confronti degli Spurs: cinque vittorie nelle ultime sei sfide di Premier (una sola gara non vinta) e tre successi di fila, cosa che non capitava dagli anni ’80.
All’Emirates il dominio è storico: una sola sconfitta nelle ultime 32 gare casalinghe di campionato contro il Tottenham, e i Gunners hanno segnato in ognuna delle ultime 26 sfide casalinghe, con almeno due gol nelle ultime otto. Quest’anno, in casa, l’Arsenal ha subito un solo gol in tutte le competizioni, proprio da Haaland.
Il Tottenham però è l’unica squadra ancora imbattuta in trasferta in questa Premier: 4 vittorie, 1 pareggio, miglior attacco esterno e migliore difesa fuori casa. È anche una sfida molto diversa dal passato recente per gli Spurs: primo derby senza Kane e Son in campo dal 2014. In chiave tattica, l’Arsenal è devastante su palla inattiva (10 gol, il 50% del totale), mentre il Tottenham è una delle migliori difese proprio sui calci piazzati.
Manchester United – Everton
Lo United ha un record storico impressionante contro l’Everton: 42 vittorie in Premier, il massimo numero di successi di una squadra contro una singola avversaria nella storia del torneo. I Toffees hanno vinto una sola volta nelle ultime 32 trasferte a Old Trafford.
I Red Devils hanno ritrovato solidità casalinga: quattro vittorie consecutive in Premier a Old Trafford, dopo un lungo periodo di risultati altalenanti. Curiosamente, nelle ultime due gare di campionato lo United è passato in vantaggio, è andato sotto e poi ha rimontato fino al pareggio: nessuna squadra è mai riuscita a ripetere questa sequenza per tre partite di fila.
L’Everton usa pochi uomini ma di grande esperienza: è la squadra con la rosa più “anziana” in termini di età media schierata e quella che ha utilizzato meno giocatori finora. Il pressing alto è intenso (seconda per pressioni nella metà campo offensiva), con Dewsbury-Hall leader tra i centrocampisti. Per lo United, Bryan Mbeumo è il giocatore più produttivo in termini di gol+assist, anche se proprio contro l’Everton non ha ancora trovato contributi decisivi.
La 12ª giornata di Premier offre incroci pesanti: Arsenal–Tottenham e Newcastle–Manchester City possono indirizzare la corsa al vertice. Chelsea, City e Aston Villa partono con forti vantaggi statistici negli scontri diretti, mentre Liverpool, Manchester United e Bournemouth puntano sulla solidità casalinga. Tra le neopromosse, Sunderland e Forest sono le più interessanti: una vola in classifica, l’altra prova a risollevarsi con la nuova gestione Dyche.














