Il mondo si prepara ad assistere alle Olimpiadi di Parigi 2024 ed è inevitabile fermarsi a riflettere su questo evento straordinario, sulla eredità tanto storica quanto culturale che le Olimpiadi, che incarnano lo spirito di competizione e unione tra le nazioni, portano con sé.
Parigi, la “città delle luci”, ospiterà i Giochi Olimpici per la terza volta, dopo le edizioni del 1900 e del 1924. Con lei, solo Londra ha ospitato per tre volte la manifestazione.
La storia dei Giochi Olimpici ha radici antichissime; nati nell’antica Grecia nel 776 a.C., si svolsero a Olimpia in onore di Zeus. I Giochi antichi non erano solo un evento sportivo, ma soprattutto un festival religioso e culturale. Gli atleti, rigorosamente uomini e spesso provenienti da varie città-stato greche, gareggiavano in discipline come la corsa, il pugilato, e il lancio del disco. Il vincitore non riceveva alcun premio materiale, ma una corona d’ulivo e l’immortalità nel mito. Le donne, pena la morte, non potevano neppure assistere ai giochi.
Dopo secoli di oblio, dovuti anche al volere, nel 393 d.C., dell’Imperatore Teodosio che le vietò considerandole un rituale pagano, le Olimpiadi furono riportate alla luce nel 1896 grazie al barone Pierre de Coubertin che aveva il sogno di unire il mondo attraverso lo sport. La prima edizione moderna si tenne ad Atene con la partecipazione di 14 nazioni e 241 atleti. Sebbene modeste, queste Olimpiadi segnarono l’inizio di una nuova era per lo sport internazionale.
Con il passare del tempo il programma olimpico si è notevolmente ampliato.
Inizialmente, le gare erano limitate a pochi eventi atletici, ma oggi le Olimpiadi comprendono un vasto numero di discipline. Alcuni sport sono stati introdotti e poi rimossi, come il tiro alla fune, che fu parte del programma olimpico fino al 1920.
La prima volta che le donne furono ammesse a partecipare ai Giochi Olimpici fu nel 1900 a Parigi, con il tennis e il golf. Da allora, la presenza femminile è cresciuta costantemente e oggi le donne competono quasi in egual misura con gli uomini in tutte le discipline. Nel 2012 a Londra, per la prima volta nella storia, ogni nazione partecipante aveva almeno una donna in squadra.
Le Olimpiadi del 1916, previste a Berlino, furono cancellate a causa della Prima Guerra Mondiale. Allo stesso modo, i Giochi del 1940 e del 1944 furono annullati a causa della Seconda Guerra Mondiale.
Ogni edizione, ogni Paese ospitante, porta con sé un momento di svolta, di storia, di innovazione, di espansione. Come per Parigi e Berlino, anche le altre edizioni ci raccontano un momento di trasformazione: Città del Messico 1968, per la prima volta le Olimpiadi furono trasmesse a colori e a livello mondiale. Fu anche l’edizione dei famosi “saluti del potere nero” di Tommie Smith e John Carlos, un gesto potente contro la discriminazione razziale.
Los Angeles 1984: furono i primi Giochi a diventare un vero spettacolo mediatico, grazie alla commercializzazione e ai diritti televisivi che generarono profitti significativi.
Le Olimpiadi del nuovo millennio si sono adattate all’era digitale, con una crescente attenzione alla sostenibilità e all’innovazione tecnologica: i Giochi di Pechino 2008 sono, per esempio, conosciuti per l’apertura spettacolare e per il record di medaglie d’oro della Cina; Londra 2012 è ricordata per la grande attenzione ai dettagli e per la celebrazione della cultura britannica.
Tokyo 2020: sebbene i Giochi si siano tenuti nel 2021 a causa della pandemia, sono stati un grande esempio di adattamento, con tecnologie avanzate e protocolli di sicurezza senza precedenti. L’edizione di Tokyo 2020 è stata la più digitalizzata di sempre, con milioni di spettatori che hanno seguito le competizioni in diretta streaming.
Sono davvero tante le curiosità attorno alle Olimpiadi; tra le più affascinanti c’è sicuramente quella sulle medaglie d’oro: dal 1912, infatti, queste non sono fatte interamente del prezioso metallo, ma composte principalmente di argento con un sottile strato d’oro. L’ultima medaglia completamente d’oro fu assegnata a Stoccolma proprio nel 1912.
La tradizione della fiamma olimpica risale ai Giochi di Amsterdam del 1928, ma la staffetta della torcia olimpica fu introdotta solo nel 1936. Da allora, la torcia ha viaggiato in tutto il mondo e perfino nello spazio e sotto i mari, simboleggiando la pace e l’unità tra i popoli.
E proprio alle Olimpiadi di Berlino del 1936, Jesse Owens, un atleta afroamericano, vinse quattro medaglie d’oro, sfidando le ideologie razziali di Hitler e dimostrando, così, la potenza unificante dello sport.
Quando si parla di Olimpiadi è impossibile non pensare a Michael Phelps, ormai sinonimo di leggenda, che a Pechino nel 2008 conquistò otto medaglie d’oro, superando il precedente record di sette ori in una sola edizione detenuto da Mark Spitz nel 1972. Phelps detiene 23 medaglie d’oro ed è l’atleta olimpico più decorato di sempre. Un record che, almeno fino a questo momento, sembra inavvicinabile. E sempre a proposito di leggende, impossibile non pensare a Usain Bolt, l’uomo più veloce del mondo, famoso non solo per i suoi record ma anche per i suoi rituali scaramantici pre-gara. Uno dei suoi gesti più iconici, il “Lightning Bolt”, è diventato virale, simbolo di velocità e determinazione.
Tra le curiosità moderne, c’è anche il fatto che il (CIO) Comitato Olimpico Internazionale ha introdotto negli ultimi anni sport più giovani e dinamici come lo skateboard e l’arrampicata sportiva, cercando di attirare un pubblico più giovane.
Le Olimpiadi di Parigi, segnando un ritorno alla tradizione dopo le edizioni del 1900 e 1924, saranno incentrate su sostenibilità e inclusività e promettono di offrire una nuova esperienza combinando l’eleganza storica con l’innovazione moderna. Tra le novità ci saranno nuovi sport come la breaking, danza di strada, che farà il suo debutto olimpico. Questo dimostra come le Olimpiadi continuino ad evolversi, abbracciando le nuove generazioni e le loro passioni.
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