Numeri e storia del derby
Il bilancio parla chiaro: 160 precedenti, con 78 vittorie Juventus, 47 pareggi e 35 successi granata.
I bianconeri dominano la storia recente del derby, imbattuti in 37 delle ultime 38 sfide e vincenti in 19 incontri casalinghi consecutivi.
L’ultimo colpo del Toro in casa Juve risale addirittura al 9 aprile 1995 (Rizzitelli show per il 2-1 finale).
L’anno scorso fu 1-1 con gol di Yıldız e Vlašić: se arrivasse un altro pareggio, sarebbe il primo doppio segno “X” consecutivo dal 2002.
Momento delle squadre
Juventus
- Ultime 5 gare (tutte le competizioni): 2V, 1N, 2P.
- In casa: 1 vittoria e 4 pareggi nelle ultime cinque uscite, con 9 gol fatti e 7 subiti.
- Solida ma ancora incostante: alterna buone prove di carattere a blackout difensivi.
- Ha perso solo una delle ultime 31 partite all’Allianz in Serie A (17V, 13N).
Torino
- Ultime 5 in Serie A: imbattuto (2V, 3N).
- In trasferta: una sola vittoria nelle ultime 10, spesso senza segnare (5 gare su 10 chiuse a secco).
- Difesa migliorata, ma resta una delle più battute del campionato (16 gol subiti, 11 nel primo tempo).
- Attacco più vivo rispetto al 2024: Simeone (4 gol) in forma e punto di riferimento.
Giocatori chiave
- Kenan Yıldız (Juventus): già a segno in entrambi gli ultimi due derby, pronto a cercare il tris come fece Vialli negli anni ‘90.
- Dusan Vlahović: 3 gol in 11 presenze, deve ritrovare continuità ma resta pericolo costante sui cross di Cambiaso e Kostić.
- Giovanni Simeone (Torino): sei reti contro la Juve in carriera, record condiviso con Zapata. Ama i grandi palcoscenici.
- Saúl Coco & Maripán: coppia centrale granata potente nel gioco aereo ma vulnerabile sulle seconde palle e sulle rotazioni laterali.
Analisi tattica
Juventus (3-5-2 / 3-4-2-1)
Spalletti vuole una squadra fluida, capace di alternare costruzione bassa e verticalità immediata.
La chiave sarà la spinta sugli esterni (Cambiaso e McKennie) e la capacità dei mezzali, Thuram e Koopmeiners, di accompagnare l’azione.
Difesa fisica con Gatti, Bremer e Kalulu, ma qualche disattenzione sulle transizioni resta un punto debole.
Fondamentale la rapidità nella circolazione palla: se il ritmo cala, il blocco medio del Torino può chiudere ogni varco.
Torino (3-4-1-2)
Marco Baroni costruisce la sua squadra su densità e compattezza.
Blocca il centro con Vlasić alle spalle di Simeone e Adams, pronti a sfruttare le ripartenze.
Il pressing iniziale è aggressivo, ma spesso la difesa si apre sugli esterni o cede sugli inserimenti centrali.
Torino punge quando recupera alto, ma rischia se deve difendere a lungo nella propria metà campo.
Chiavi del match
- Fasce decisive: Juventus più profonda sugli esterni, Torino dovrà raddoppiare su Cambiaso e Kostić.
- Palle inattive: Juve pericolosa su corner (fisicità e tanti marcatori diversi), Toro vulnerabile in marcatura.
- Ritmo e transizioni: se la Juve gioca lenta, Baroni può colpire in ripartenza. Se accelera, può schiacciare i granata nella loro trequarti.
- Equilibrio mentale: il derby è anche una prova di nervi — la Juve deve evitare cali, il Toro non può sprecare le poche occasioni.
Sintesi finale
La Juventus arriva con il peso della storia e la spinta del pubblico, ma il Torino è solido e orgoglioso, pronto a vendere cara la pelle.
La differenza potrebbe farla la qualità nelle seconde palle e l’intensità nel primo quarto d’ora.
Se Yıldız e Vlahović troveranno spazi tra le linee, la Juve ha più soluzioni; ma se Simeone riceverà palloni puliti in profondità, il derby potrebbe infiammarsi.













