Daniil Medvedev si è presentato alle ATP Finals di Torino con grandi aspettative, forte della sua esperienza nel torneo e del titolo vinto in passato. Tuttavia, il debutto di quest’anno è stato caratterizzato da atteggiamenti tutt’altro che professionali: il russo ha lanciato la racchetta, minacciato di abbandonare la partita e mostrato una frustrazione crescente, dovuta anche a una stagione difficile segnata da problemi fisici e sconfitte pesanti contro i top player come Sinner, Alcaraz e Djokovic. Questa reazione riflette una crisi latente nel suo percorso recente, e il suo commento finale — “Sono stanco di lottare contro qualcosa che non dipende da me” — mostra tutta la sua esasperazione.
Il suo storico alle ATP Finals non è incoraggiante: sebbene Medvedev abbia già trionfato una volta e raggiunto una finale, ha anche collezionato prestazioni deludenti, come nel 2019 e nel 2022, quando non riuscì a vincere una sola partita nei gironi.
Diversa, invece, è la situazione di Alex de Minaur, che ha debuttato quest’anno alle ATP Finals e affrontato una sfida proibitiva contro Jannik Sinner, giocatore di casa e n.1 del ranking, a cui ha ceduto per l’ottava volta consecutiva. Nonostante la sconfitta, il percorso dell’australiano è un successo: dopo una stagione in cui gli infortuni avevano ridotto le sue chance di qualificarsi, è riuscito a ottenere risultati determinanti, assicurandosi un posto grazie anche al ritiro di Djokovic.
Per de Minaur, questo torneo rappresenta una grande opportunità per dimostrare la sua crescita. Nel 2024 ha migliorato sensibilmente il suo bilancio contro i top 10, con 5 vittorie contro 7 sconfitte, segno che è sempre più competitivo a livello internazionale e può mettere alla prova i suoi progressi nella sfida contro un avversario esperto come Medvedev.
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