La data dell’appello del Manchester City contro la squalifica di due anni dalle coppe europee decisa lo scorso 14 febbraio, è stata fissata al TAS (Tribunale Arbitrale dello Sport), dall’8 al 10 giugno. Il club inglese è stato squalificato dalla UEFA per violazioni del Fair Play Finanziario e rischia di rimanere escluso dalla Champions League nella prossima stagione.
Si dice che il City, di proprietà di una ricca società araba, abbia deliberatamente pagato molteplici sponsorizzazioni ben oltre il budget consentito, al fine di bilanciare entrate ed uscite.
Il club ovviamente rigetta le accuse; spera di evitare la sanzione che comporterebbe, oltre alla sospensione di due anni dalla UEFA, anche una salatissima multa di 30 milioni di euro ed intende rivolgersi al TAS per chiedere quantomeno una sospensione fino a quando non sarà presa una decisione definitiva; in questo modo la squadra di Guardiola, non dovrà rinunciare alla Champions League che prevede di iniziare la fase preliminare il 9 giugno e la fase a gironi il 27 agosto.
Ferran Soriano, amministratore delegato del club inglese, nega ogni accusa. “Non siamo indebitati e stiamo realizzando profitti”. Il proprietario non ha investito denaro nel club che non sia stato dichiarato legalmente. La gestione finanziaria è in perfetto ordine e questo è stato verificato più volte. Abbiamo anche collaborato all’inchiesta UEFA fornendo numerosi documenti che dimostrano la nostra innocenza, ma ho la netta sensazione che la UEFA avesse già deciso a priori che saremmo stati colpevoli”.