Quando Zhang Jindong, amministratore delegato del gruppo Suning dichiarò ai mercati in Febbraio che bisognava creare una linea Maginot e arretrare su investimenti non più strategici e opportuni, qualcuno volle far credere che l’Inter non fosse in quel perimetro.
Il calcio è soprattutto immagine, l’immagine è notorietà e, infine e senza dubbio, pubblicità. La pubblicità interessa se c’è dietro un progetto di sviluppo e crescita: diversamente, come giustificare investimenti multimilionari su società sportive che perdono ogni anni decina, se non centinaia di milioni di euro?
La perdita in realtà è compensata dall’effetto notorietà che sostituisce campagne multimilionarie di pubblicità sui canali canonici.
Suning ha abbandonato l’idea di sviluppare il proprio business in Europa, almeno per ora e l’Inter non serve quindi più allo scopo. Il colosso cinese non è uscito non per rispetto del calcio italiano o per tenere un comportamento corretto ma semplicemente perchè non ha ricevuto offerte in grado di far rientrare gli investimenti fatti.
La strada alternativa era ed è quella di vendere il patrimonio calciatori, recuperare i soldi investiti e poi uscire: cosa c’è di non chiaro? Perchè prendere in giro i tifosi nerazzurri?
Sono trascorsi appena 5 mesi e quello che doveva accadere è semplicemente accaduto. Conte lo sapeva, Marotta lo sa, il mondo finanziario ne è certo.
L’Inter è passata di mano insieme ai suoi (enormi) debiti: il colosso cinese li ha garantiti ma non li ha pagati: ha certamente speso dei soldi e di quelli vuole rientrare. Poi, lascerà l’Inter con i suoi vecchi e precedenti debiti e un patrimonio calciatori meno importante e un monte ingaggi meno pesante.
Il fondo americano non è entrato…il problema è sempre quello originale: l’enorme indebitamento che, sì, può essere spalmato o semplicemente garantito ma che rende “l’affare” poco interessante.
Ci si domanda ma non solo per il caso Inter, se sia davvero il caso di esultare quando i cinesi comprano le società di calcio: le aziende cinesi non sono come quelle Americane o Tedesche o Italiane, le aziende cinesi sono aziende STATALI: se vuoi fargli causa, fai causa allo Stato Cinese che, guarda caso, è lo stesso con cui TUTTI fanno affari.
I tifosi dell’Inter non hanno fatto neanche in tempo a festeggiare questo storico scudetto che non solo si vedono “smontata” la squadra, senza il condottiero, senza i pezzi pregiati ma non sanno neanche quale sia il punto più basso da cui ripartire.
Non è certamente la cessione di Hakimi, nè quella di Lukaku…ce ne saranno ancora fino al raggiungimento del target cinese con buona pace di chi pensa ancora che esistano i magnate del calcio con la passione per lo sport: ai cinesi del calcio non importa davvero nulla, meno che mai dei tifosi delle squadre di calcio.
Certo, non sarà tutto subito ma questo aiuta i “giornalai” a giocare con la memoria delle persone e a riempire i giornali di false speranze: tra 6 mesi quanti articoli inutili saranno passati sotto mano dei tifosi? Quest’anno l’Inter si ridimensiona, il prossimo ancora di più e così via sino a che non torneranno i conti cinesi e se ne potranno andare.