Secondo record del mondo nell’atletica leggera ai Giochi olimpici di Tokyo 2020 dopo quello della venezuelana Yulimar Rojas nel salto triplo femminile. Lo ha stabilito nei 400 metri a ostacoli maschili il norvegese Karsten Warholm, dominatore dell’ultimo quadriennio con due titoli mondiali a Londra 2017 e a Doha 2019 sulla distanza e che oggi ha vinto la medaglia d’oro olimpica polverizzando il record del mondo da lui stabilito lo scorso 1 luglio a Oslo in 46”70 strappandolo per 8 centesimi allo statunitense Kevin Young, che lo deteneva da Barcellona 1992, e riportandolo in Europa dopo 49 anni.
Warholm è partito a razzo sin dalle prime battute, scavando subito un solco nei confronti della concorrenza. Benjamin è stato l’unico a tenere il passo dello scatenato scandinavo, riuscendo quasi ad affiancarlo all’imbocco del rettilineo conclusivo. Il bi-campione del mondo in carica è riuscito tuttavia incredibilmente ad aumentare ancora l’andatura, stroncando le velleità dello statunitense e andando a tagliare il traguardo con un crono quasi irreale.
In finale era presente anche il giovane azzurro Alessandro Sibilio, che si è peggiorato rispetto alla semifinale: per lui 8° posto in 48″77.