La finale di Wimbledon va a Novak Djokovic con il punteggio di 6-7 6-4 6-4 6-3.
Matteo ce l’ha messa tutta, ha ben poco da rimproverarsi perchè Djokovic è probabilmente il giocatore più forte del ranking oramai da 2 anni e si avvia a battere tutti i record con la possibilità, nel 2021, di vincere tutti e 4 i tornei del Grande Slam. Il serbo ha 34 anni ed è probabilmente all’apice per evoluzione tecnica, tenuta psicologica, obiettivi da raggiungere.
Ha sbaragliato la concorrenza degli altri 3 FAB FOUR: Murray per l’infortunio al polso che lo ha praticamente messo fuori dalla top 10, Federer perchè oramai in parabola discendente e Nadal che accusa qualche acciacco di troppo.
Tutti e 3 sono però al limite di età mentre Matteo ha 25 anni e oramai da 3 sta dimostrando di poter stare, già ora, nei TOP 10 senza problemi ed è migliorato tecnicamente, psicologicamente, nella convinzione di poterci stare.
Dietro le 3 leggende, sono 4-5 i giocatori che potranno contendersi il primo posto ma tra questi c’è anche Matteo Berrettini.
La sensazione nella partita di oggi è stata quella che se dall’altra parte ci fosse stato un altro giocatore, Matteo avrebbe potuto farcela ma il Djokovic di oggi non è sormontabile, forse neanche per Nadal, almeno non per il Nadal attuale.
Djokovic non è il più spettacolare dei 3, posto che Federer ha uno stile perfetto. Forse non è neanche il più agonista, posto che Nadal ne è l’interprete migliore ma è la sintesi di entrambi: più pragmatico, resistente, preciso, incrollabile psicologicamente ed ha ancora tanta fame.
Forse perchè nella SAGA delle 3 leggende è stato il meno celebrato, il meno amato, il meno affascinante ed oggi vuole passare alla storia, prendersi quel mezzo centimetro in più sugli altri due: ognuno di loro 3 sarebbe stato numero uno per 20 anni senza gli altri due.
Onore a Djokovic ma entusiasmo e convinzione sul nostro Matteo, l’italiano più forte oggi e in prospettiva il più forte di sempre, con buona pace di chi, a differenza nostra, lo aveva ignorato nel periodo del Covid.