Christian Eriksen sta meglio. Ad aggiornare sulle condizioni dopo l’arresto cardiaco durante la gara contro la Finlandia, è lo stesso danese che dall’ospedale Rigshospitalet, ha utilizzato i social per rassicurare i tifosi: “Ciao a tutti. Grazie mille per i vostri dolci e fantastici saluti e messaggi da tutto il mondo. Ha significato molto per me e per la mia famiglia. Sto bene, considerate le circostanze. Devo ancora fare alcuni esami in ospedale, ma sto bene. Ora tiferò per i ragazzi della Danimarca nelle prossime partite. Giocate per tutti noi, vi auguro il meglio, Christian”.
La prima ipotesi sarebbe miocardite, quella che lascerebbe più speranze in merito ad un ritorno in campo del danese. Il Professor Carù, sottolinea che, non è da escludere però una possibile malattia congenita. “Per andare a fondo su questo tipo di problematiche si fanno sempre indagini sui familiari, per capire se in passato ci sono state situazioni di morte improvvisa in età giovanile. Qui per curare servono interventi invasivi, in alcuni casi farmacologici. Poi ovviamente si tratta di comprendere, all’interno delle malattie ereditarie, di quale tipo stiamo parlando. La sindrome di Brugada può essere una strada percorribile. Nella maggior parte dei casi il primo sintomo porta a una morte improvvisa. È difficile da scoprire, è un’alterazione molto variabile che si trova con un banale elettrocardiogramma”.
Insomma, in queste ore Eriksen si sottoporrà ad ulteriori esami, prima di tornare a casa dalla famiglia per provare a riprendere la sua normalità. Intanto l’Inter, proprietaria del suo cartellino, sta pianificando una visita in Danimarca con una delegazione dirigenziale. Un modo ulteriore da parte dei nerazzurri per star vicino al proprio giocatore nel momento forse più difficile della sua vita.