“Aggiungi ancora una partita, così vinciamo di più!!!“
Credo di aver sentito questa frase qualche migliaio di volte: al bar, in sala, al telefono, al ristorante (prima del Covid) e sempre con qualche amico. Quando decido di scommettere su qualche evento, mi preoccupo soprattutto di quanto potrò vincere e non penso quasi mai a quante probabilità reali ho di riuscirci.
“Beh, se la quota è 10 ho una possibilità su 10” mi dicono la gran parte delle volte. Eh ma non è affatto vero!!!
I siti di gioco o, se preferite, i Bookmaker operano sulle quote con un meccanismo che si chiama “ALLIBRAMENTO”: niente di truffaldino, intendiamoci, niente di più normale, lecito e corretto: i siti di gioco abbassano un pò le quote che vi offrono.
Da cosa me ne accorgo? Beh, è semplice e lo risolviamo con
una domanda: “quante possibilità di ci sono che un evento termini 1, X oppure 2?”
Beh ma è chiaro, il 100%: un evento, se eliminiamo la possibilità che la partita venga sospesa o non venga disputata, dovrà terminare con uno dei 3 segni nel 100% dei casi.
Può un evento CERTO avere più del 100% di probabilità di accadere? NO ? Ha senso dire che una partita terminerà con uno dei 3 segni, 1,X o 2 al 105% di probabilità? La risposta è ancora no! Eppure, questo è quello che accade quando il bookmaker vi offre le quote sul sito di gioco.
Si chiama ALLIBRAMENTO delle quote.
Per capire come si calcola, è sufficiente illustrare il significato di QUOTA: la quota esprime una probabilità per quell’evento di accadere.
La Formula è facile facile: 1 diviso quota ci indica la probabilità: 1/q = p dove q= quota e p=probabilità.
Quindi, una quota a 2 ci dice che un evento ha il 50% di probabilità di accadere e cioè 1/2= 0,50 => 0,50 * 100 = 50%
Prendiamo la partita NAPOLI-INTER del 18 Aprile 2021
Mediamente, le quote offerte dai siti di gioco sono:
Segno 1: 3,04 – Segno X: 3,49 – Segno 2: 2,30
Dividiamo 1 per 3,04: 1/3,04 fa 0,329 e cioè il 32,9% di probabilità stimate dal Bookmaker che il Napoli prevalga sull’Inter. Facciamo la stessa operazione per il Segno X: 1/3,49=28,7% e per il Segno 2: 1/2,30 fa 43,5%. Riproponiamo ora l’evento per probabilità invece che per quote:
Segno 1: 32,9% – Segno X: 28,7% – Segno 2: 43,5%
La Somma delle probabilità fa: 32,9% + 28,7% + 43,5% = 105%
Insomma, i bookmaker sono più che convinti che finirà con uno dei 3 segni: dico “più che convinti” perchè altrimenti la somma sarebbe stata del 100% e non del 105%.
Disallibriamo le Quote
A questo punto, moltiplichiamo ognuna delle quote offerte dai siti di gioco (quota media offerta) per 105%: molto semplicemente facciamo 3,04*105%=3,19, 3,49*105%=3,67 e 2,30*105%=2,42. Ora abbiamo le quote disallibrate:
Segno 1: 3,19 – Segno X: 3,67 – Segno 2: 2,42
Ora facciamo 1/3,19 + 1/3,67 + 1/2,42 e….magicamente da 1 cioè 100% ora siamo nel mondo reale: un evento CERTO ha il 100% di probabilità di verificarsi.
Il peso dell’allibramento sulle nostre giocate è però spesso sottovalutato: quanto ci penalizza realmente e come incide sulla possibilità, dopo tante scommesse piazzate, di essere in vincita oppure in perdita? Potrebbe sorprendervi come l’allibramento, anche quando piccolo, incide enormemente sulle nostre vere possibilità di risultare giocatori vincenti!!!
La trappola nascosta (ma non troppo)
Se giochiamo 10€ su un evento a quota 2,00 immaginiamo di avere il 50% di probabilità di successo. Se la nostra scommessa in singola a quota 2,00 con 10€ di puntata dovesse risultare vincente, riavremmo i nostri 10€ e altri 10€ di vincita: 10€ X 2,00 = 20,00€ di cui 10 erano la mia puntata.
Semplice e lineare. Tuttavia, se abbiamo calcolato al 5% l’allibramento su quei segni, dovremmo moltiplicare la quota a 2,00 per il 105% e quindi:
2,00 * 105% = 2,10
A questo punto, dovrebbe essere chiaro che la probabilità indicata dal bookmaker è 1/2=0,50=> 0,50*100=50% ma noi ora sappiamo che in realtà è:
1 / 2,10 = 0,4762 = 47,62%.
In realtà, avremmo dovuto scommettere 10€ a quota 2,10 per vincerne 21 da cui sottrarre i 10€ della puntata e quindi avrei dovuto avere una vincita netta di 11€ cioè 1€ in più di quanto vinco giocando alle quota (probabilità) offerte dal bookmaker.
“Eh vabbè, chissenefrega!!!” dirà qualcuno. Vediamo se davvero è il caso di sorvolare su quel misero euro di differenza.
Se la mia giocata comprendesse 4 eventi tutti allibrati al 5%, in quella che è una giocata “tipica” che possiamo rintracciare nei backoffice dei bookmaker, saremmo in una situazione di questo tipo:
Giochiamo sempre 10€ ad una quota complessiva di 18,90 che è quella offerta dal bookmaker: Evento 1 a quota 2,00, Evento 2 a quota 2,00, Evento 3 a quota 1,50 ed evento 4 a quota 3,15.
In realtà, sulla seconda Colonna “Quota Reale” mettiamo le quote disallibrate e constatiamo che avremmo dovuto giocare a 2,10 / 2,10 / 1,58 e 3,31.
Ora, con i nostri 10€ vinciamo netti 179€ (189-10 di puntata) ma alle quote senza allibramento avremmo dovuto vincere: 219,73€: ora la differenza è di 40,73€. Rispetto ai 179€ vinti, parliamo del 22,8% in meno!!!
Adesso non è più 1 solo euro di differenza e anche l’iniziale “chissenefrega” diventa un più realistico “accipicchia” con tanto di punti esclamativi!!!
Proviamo ora con 8 eventi in quella che è la giocata più “classica” del giocatore della domenica: tutte squadre “favorite” a quote medio-basse:
Vediamo che la quota offerta complessiva è di 13,85 ma quella disallibrata sarebbe di 20,47.
La nostra vincita sarebbe di 128,52€ contro i 194,65€ che avremmo vinto giocando alle quote allibrate a 100. Ora la differenza è di 66,14€ e, udite udite, ci stiamo prendendo (forse) 128,52€ lasciando oltre il 50% al bookmaker…..66€ su 128€…..
Apparentemente, il giocatore è soddisfatto della sua puntata ma non ha considerato che non vince 1 volta su 13,85 ma 1 su 20,47 e quando vince prende il 50% in meno.
Immaginate ora di ripetere giocate di questo tipo una ventina di volte: facciamo questo esercizio.
Se giocassi per 20 volte la stessa scommessa a quota 13,85 che però vale 20,47 dovrei vincere, statisticamente, 1 volta su 20 (1 su 20,47 per la precisione: questa non è una ipotesi, questa è una considerazione matematica.
Gioco i miei soliti 10€ per 20 volte con quota 13,85 che però vale 20,47 con il meccanismo visto precedentemente attraverso il quale disallibro le quote.
Vinco 1 volta, la quinta dove l’esito è OK. Tutte le altre volte perdo i miei 10€.
Con le quote offerte dal bookmaker, al termine del periodo avrò perso 61,50€ mentre con le quote disallibrate avrei vinto 4,70€ e tutto ciò giocando complessivamente 10€ X 20 volte e cioè 200€.
Se dovessi vincere 2 volte su 20 e quindi andando ben oltre ciò che ci indica la quota reale degli eventi (1 su 20), uscirei con un utile di 77,00€ alle quote del bookmaker che sarebbero stati 209,40€ senza l’allibramento.
Insomma, giocando quegli 8 eventi a quelle quote, con un allibramento di appena il 5% gioco sono convinto di avere 1 possibilità su 13,85 quando in realtà ne ho 1 su 20,47.
Capita come sia impossibile per il giocatore, soprattutto nel medio/lungo periodo, competere con il bookmaker.
Come evitare quindi questa TRAPPOLA?
Nei prossimi articoli parleremo di “quota psicologica”, “value bet”, “isteria del mercato” e scopriremo che, a volte, alcune quote seppure allibrate, sottostimano le probabilità di un evento di realizzarsi (e quindi sono più alte).
Certamente e in ogni caso, giocare molti eventi nella stessa scommessa non conviene assolutamente, bisogna rimanere tra i 2 e i 4 eventi
Nel libro “Il Segreto del Bookmaker” – https://www.amazon.it/dp/B0797SYSL8, e nel libro “Il Segreto del Pronostico” – https://www.amazon.it/dp/B08YHHBX77 tutti questi argomenti sono trattati in modo analitico ed è possibile scaricare i file con le migliori tecniche per aggirare la Trappola del Bookmaker e per trovare le Value Bet.