Il 4 maggio i club spagnoli potranno far allenare individualmente i propri tesserati e dall’11 maggio, le squadre potranno ritrovarsi anche in gruppo per gli allenamenti.
Queste le ultime dichiarazioni di Javier Tebas, presidente della Liga, che dopo aver ottenuto l’ok dal governo, ha approvato il protocollo sanitario fornito dal ministero della salute per la ripresa del calcio e ha confermato l’ipotesi di una riapertura del campionato, per i primi di giugno al massimo.
In questo modo Tebas, prova a rilanciare in tutti i modi una delle aziende più produttive della Spagna, la Liga. Non ha dubbi che la celere ripartenza, sia la scelta migliore da fare, nonostante la Spagna sia uno dei paesi più colpiti dall’epidemia: “Non capisco perché ci sarebbero più pericoli nel giocare a calcio a porte chiuse, con tutte le misure di precauzione, che nel lavoro in una catena di montaggio. Se importanti settori dell’ economia non potessero ripartire, in una modalità sicura e controllata, potrebbero scomparire. Questo potrebbe succedere al calcio professionistico. In altri paesi le squadre sono pronte ad allenarsi, questo è l’esempio da seguire”.
Il Consiglio Superiore dello Sport (CSD) e l’Assocalciatori spagnola (AFE), si incontreranno oggi per risolvere gli ultimi formali dettagli e riprendere ufficialmente gli allenamenti.
Il calcio spagnolo sembra sulla via giusta per poter ripartire, ma come per Serie A, Bundesliga e Premier League, non c’è ancora nessuna certezza. Bisognerà attendere i prossimi giorni.