Rientrato, dall’infortunio alla schiena patito a Montpellier nel finale del match perso contro Bedene, Jannik Sinner ha bisogno di tre set e 2 ore e 51 minuti di gioco per avere ragione del n. 115 della classifica Gregoire Barrere. La sfida inedita, avvincente perché in bilico fino all’ultimo “15” o quasi, non ha offerto uno spettacolo eccelso, tra la prestazione ondivaga di Jannik, caratterizzata da un dritto insufficiente, e un Barrere che ha chiesto e ottenuto molto dalla prima battuta ma comprensibilmente tremolante quando ha intravisto il traguardo. Perché Barrere ha anche servito per il match nel terzo set.
Un match giocato oggettivamente male dal 19enne altoatesino, che ha fatto vedere limiti preoccupanti con il dritto e che ha ripreso per i capelli un match che sembrava ormai perso. Vittoria per Sinner al tie-break nel primo, “pareggio” di Barrere, sempre al tie-break, nel secondo e clamoroso scivolone del francese nel terzo, quando va a servire sul 5-4 per lui e si spegne improvvisamente, regalando all’italiano la vittoria 7-5.
“È stata durissima. In una partita intensa in cui penso che entrambi ci siamo espressi ad alto livello. Sono davvero contento di aver portato a casa il match dopo esser arrivato assai vicino alla sconfitta, in quel momento sotto 5-4 al terzo ho solo pensato a rimanere attaccato ad ogni punto e sono riuscito a girarla”.
Ora per lui l’impegno contro Hugo Gaston, francese come Barrere, mago della smorzata, solo di un anno più “anziano” di Jannik e capace di colpi eccezionali come di totali momenti di black-out. L’appuntamento è per mercoledì 10 marzo.