Si fa sul serio in Australia, dove è in scena l’ATP Cup, torneo per nazioni che vede in campo a Melbourne tutti i big del ranking, da Novak Djokovic a Rafa Nadal, passando per Dominic Thiem, Sascha Zverev e Daniil Medvedev. L’ATP Cup ha un montepremi di 7,5 milioni di dollari e gli incontri assegnano anche punti validi per la classifica ATP: si può arrivare a un massimo di 500 in singolare e di 250 in doppio per chi gioca e vince tutti i match dal primo turno alla finale. Si giocherà davanti al pubblico, grazie all’applicazione dei protocolli sanitari anti Covid australiani.
A chi lo aveva già derubricato a “tennista cicala”, quelli che cantano una sola estate, Matteo Berrettini ha risposto con una prestazione maiuscola contro, nientemeno che, il n. 3 del mondo Dominic Thiem. Una partita giocata “con il fuoco dentro”, come ha detto durante il match il suo allenatore Vincenzo Santopadre, che davvero non poteva chiedere un regalo migliore per il suo debutto sulla panchina azzurra in questa ATP Cup.
Con le spalle al muro dopo la sconfitta di Fognini contro Novak, Matteo è entrato in campo a testa bassa con un atteggiamento aggressivo sia al servizio sia alla risposta, riuscendo a prendere spesso e volentieri in mano il pallino del gioco anche sulla battuta di Thiem. L’austriaco dopo aver tenuto i suoi primi due turni di servizio a zero ha concesso due break di fila, quasi travolto dalla furia di Berrettini, chiudendo il set sotto al 50% sia nella percentuale di prime sia nella percentuale dei punti vinti sulla seconda.
Per Berrettini, si è trattato della terza vittoria su cinque incontri contro Thiem e della settima vittoria su 15 partite disputate contro un Top 10. Ma soprattutto, si è trattato del punto del pareggio nell’incontro di ATP Cup contro l’Austria.