Per le ore 17:30 del 27 gennaio sarebbe in arrivo un atto senza precedenti contro l’Italia, che negherà agli atleti azzurri di presentarsi alle Olimpiadi di Tokio, al via il 23 luglio. Il Coni a seguito della riforma dello sport è in piena violazione della Carta Olimpica (articolo 27) perché perde di autonomia e competenze. Recentemente il Cio ha sospeso la Bielorussia mentre la Russia, dopo la decisione del Tas di Losanna, non potrà partecipare agli eventi internazionali (Olimpiadi e Mondiali) sotto la propria bandiera e il proprio inno.
“Pensate alla Russia, Paese top non solo nello sport, che non potrà partecipare con la propria bandiera nè alle Olimpiadi di Tokyo nè ai Giochi invernali di Pechino – ha precisato Malagò. Non so se vi rendete conto della pesantezza della decisione anche per i rapporti con Giappone e Cina. Ci auguriamo che chi ha l’onere e la responsabilità di trovare la soluzione quanto meno mantenga la parola perché ormai tutti sanno perfettamente il rischio che corriamo”.
Il Cio ha inviato inoltre diverse lettere al Governo italiano, in particolare al ministero dello Sport, ma non ha ottenuto le risposte che si aspettava. Il ministro Spadafora ha preso tempo, si è battuto per lunghi mesi, ma non è riuscito a fare approvare il decreto legge n.1, il più importante, quello che riguarda appunto la governance del Coni.
Secondo i quotidiani per evitare tutto questo, il presidente del Consiglio dovrebbe convocare entro domani un consiglio dei ministri, per approvare un decreto salva-Coni.