La corsa al titolo della MotoGP rimane apertissima, perché alla fine a pagare sarà solamente la Yamaha e non i suoi piloti per un’irregolarità riscontrata in occasione del Gran Premio di Spagna, che ha aperto la stagione a Jerez de la Frontera. L’investigazione compiuta dal dipartimento tecnico della Fim sui motori utilizzati dalla casa di Iwata del 19 luglio – prova inaugurale del mondiale 2020 della MotoGP – sembrerebbe aver riscontrato un’irregolarità tecnica sulle valvole.
La Casa di Iwata è stata giudicata colpevole dal collegio dei commissari della FIM di non aver rispettato il protocollo che richiede l’approvazione unanime da parte della MSMS (l’Associzione dei Costruttori) per le modifiche tecniche, in quanto nella prima tappa andalusa i propulsori delle M1 montavano delle valvole differenti da quelle presenti nel motore “campione” che era stato omologato.
Per questo è stata usata la mano pesante con la Yamaha nella classifica costruttori, perché le è stato portato via il doppio dei punti raccolti a Jerez de la Frontera, quindi 50. In quell’occasione infatti la vittoria ottenuta da Fabio Quartararo ne aveva fruttati 25. Una penalità che fa scivolare la Casa dei tre diapason dal primo al terzo posto in classifica.