Il fuoriclasse del mondo era sotto 5-6 nel primo set, quando ha colpito la palla con forza in evidente disappunto verso la direzione arbitrale. Dopo essere stata colpita, la giudice di linea è caduta sul terreno dell’Arthur Ashe, tenendosi la gola. Djokovic si è precipitato a controllare le sue condizioni e le ha messo una mano sulla spalla. Dopo pochi minuti la giudice si è alzata ed è uscita dal campo. Al termine delle consultazioni, ha assegnato la vittoria a Busta.
La partita si è conclusa con una stretta di mano tra i due avversari, ma Djokovic non ha fatto lo stesso gesto di distensione con l’arbitro, guadagnandosi così un triste primato: rimane uno dei pochi giocatori ad essere squalificato da un torneo di singolare maschile in un Grande Slam da quando John McEnroe fu escluso dagli Australian Open nel 1990.
Solo in serata, probabilmente, ha realizzato la gravità del suo atteggiamento: “Grazie a Dio si sente bene, sono estremamente dispiaciuto per averle causato un tale stress”, ha scritto nel comunicato. “Tutta questa situazione mi ha lasciato triste e vuoto”, ha scritto, “ho controllato le condizioni della giudice di linea, grazie a Dio sta bene. Mi dispiace”. Dopo la squalifica, ho bisogno di ritornare e lavorare sulla mia delusione, trasformando il dispiacere in una lezione per la mia crescita ed evoluzione come giocatore ed essere umano. Mi scuso con chi lavora negli Us Open per il mio comportamento. Sono grato alla mia famiglia e al mio team per essermi di supporto, e a tutti i miei fan che sono sempre con me. Grazie e mi dispiace tanto”.