Talmente grave l’errore di Chiffi a Roma nel match Roma-Fiorentina che, in linea del tutto teorica, c’è la possibilità di rigiocare la partita.
Eh sì perchè, tratto dal Corriere dello Sport: “si discute sia per l’entità del contatto (che alla fine arriva), sia perché il pallone potrebbe non essere più in gioco (per dire: siamo lontani da Spal-Inter e Genoa-Lecce). Ma c’è un fatto incontrovertibile: l’azione nasce da un colpo di testa di Spinazzola che colpisce l’arbitro e favorisce il tiro di porta di Carles Perez. In quel caso, Chiffi avrebbe dovuto fermare il gioco visto che, regolamento alla mano, il suo tocco favorisce «un’azione d’attacco promettente». E ancora, dopo aver fischiato il rigore, Ghezzal dopo il giallo lo manda a quel paese diverse volte e lo stesso portiere Terracciano si lascia andare a più d’una espressione pesante (un paio rasentano la blasfemia). Una bestemmia si sente nettamente prima del tiro di Veretout.”
Quello che però non quadra non è l’errore, quello ci sta: non si comprende come il VAR non abbia consigliato il direttore di gara soprattutto con tutto quel tempo a disposizione: l’episodio è da VAR perchè c’è la concessione di un calcio di rigore. Gli arbitri in campo e al monitor possono prendersi tutto il tempo per rivedere l’azione.
Già la concessione del penalty era parsa “rivedibile” ma qui siamo in presenza di un errore tecnico.
Chiffi, trantacinquenne padovano, ha velocemente bruciato le tappe ed è arrivato da poco in Serie A. Sinceramente, aldilà del clamoroso errore di ieri, è parso un arbitro molto mobile in campo ma non prontissimo nell’individuare le situazioni di gioco più complesse.
In merito alla partita di ieri, segnaliamo un altro errore quando era al VAR: Roma-Genoa 3-2 non segnala al collega Doveri una evidente spinta di Florenzi su Pandev che adanva sanzionata con il calcio di rigore.
Nel campionato POST-Covid va sicuramente annotata la casuale fortuna della Roma con gli arbitri, con buona pace del Milan in corsa per il posto UEFA senza preliminari.