Doveva essere la partita dello scudetto e in un certo senso è stato proprio così. La Juventus supera la Lazio, spedisce l’Inter a meno otto e l’Atalanta a meno nove quando ormai mancano solo quattro giornate alla fine. Da qui in avanti ogni momento può essere quello buono per mettere in bacheca il nono campionato consecutivo. Il titolo può arrivare già giovedì a Udine; è solo questione di tempo.
Succede tutto nella ripresa quando Ronaldo segna su rigore e si ripete su assist di Dybala. Il portoghese abbatte un altro muro: è infatti il primo giocatore a segnare almeno 50 reti in Serie A, Liga e Premier League. Nel finale orgoglio Lazio e Immobile accorcia dagli 11 metri, poi Szczesny conserva il vantaggio salvando su Milinkovic. Ciro, l’ultimo a arrendersi nella Lazio, segna dal dischetto il gol dell’illusione biancoceleste a sette minuti dal novantesimo, costringendo la regina a un finale in affanno.
La Juve, come sempre, è salvata dal talento dei suoi campioni e bisognerà vedere se basterà per arrivare alle Final eight di Champions a Lisbona, il vero banco di prova di Sarri. Il finale dei bianconeri non è rassicurante. Dopo il rigore di Immobile, Szczesny si supera al novantesimo sulla punizione di Milinkovic all’incrocio. Paura e tensione sino alla fine. Un’altra gestione di partita non da Juve che non potrà permettersi un altro passo falso, sia per la classifica sia per non alimentare le voci relative al futuro della panchina. Di fronte c’è una Lazio che ha ormai quasi blindato la qualificazione in Champions League, ma che ha l’obbligo di reagire dopo gli ultimi risultati negativi.