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Champions League – 6ª giornata: Real Madrid–Manchester City, Inter–Liverpool e anteprima di tutte le altre sfide

Serena da Serena
Dicembre 8, 2025
in Corriere, Generale, Gollo
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Finale Champions League 2020: Istanbul verso la rinuncia.

MARTEDÌ 9 DICEMBRE

Qairat – Olympiacos

Martedì 9 dicembre, ore 16:30

Sfida “storica” per il calcio kazako: Kairat e Olympiakos si incrociano per la prima volta, in un duello tra due squadre a caccia di una vittoria che manca da troppo tempo nella competizione. Le precedenti sfide tra club kazaki e greci in Europa hanno visto sempre prevalere – o quantomeno non perdere – le squadre di Grecia: nessun successo per i club del Kazakistan nei quattro incroci finora (pareggio più recente, nel 2016, proprio Astana–Olympiakos).

Il Kairat cerca ancora il primo successo in una grande competizione europea: 11 gare senza vittorie (3N, 8P), e in questa Champions non è mai stato in vantaggio, oscillando per metà partita sullo 0-0 e per l’altra metà in svantaggio. In casa, due match e zero gol segnati (0–5 col Real Madrid, 0–0 con il Pafos): un altro clean sheet a secco li porterebbe a eguagliare un record negativo che resiste dal 1997/98. I kazaki sono anche la squadra che ha concesso più reti su azione, con un xG contro molto alto.
L’Olympiakos, però, fuori casa in Champions è un disastro: 12 sconfitte consecutive, 36 gol subiti e appena sette segnati. Una nuova caduta significherebbe eguagliare la striscia più lunga di ko esterni della storia del torneo. L’uomo chiave è Ayoub El Kaabi: miglior marcatore europeo di sempre del club (23 gol in 28 presenze) e protagonista con gol+assist anche contro il Real Madrid nell’ultima gara.


Bayern Monaco – Sporting Lisbona

Martedì 9 dicembre, ore 18:45

Sfida che richiama immediatamente alla mente il devastante 12–1 complessivo del 2008/09: il Bayern ha dominato i quattro precedenti contro lo Sporting (3 vittorie, 1 pareggio), con due gare concluse con almeno cinque reti segnate dai bavaresi. I portoghesi vengono da due partite consecutive di Champions contro il Bayern con almeno cinque gol incassati: una nuova goleada li porterebbe in una zona di record poco lusinghiera (solo l’Arsenal ha preso 5+ gol per tre volte di fila contro lo stesso avversario, proprio contro il Bayern).

Lo Sporting ha un rapporto complicato con la Germania: una sola vittoria in 17 trasferte europee contro avversarie tedesche, anche se l’ultimo dolce ricordo è il 3–0 a Francoforte del 2022. Il Bayern, invece, in casa è una macchina: imbattuto da 36 partite consecutive nella fase a gironi/campionato (34V, 2N) e in gol in 35 di queste 36 gare. Ha guidato nel punteggio più a lungo di chiunque in questa edizione (circa il 71% del tempo), andando sotto solo con l’Arsenal.
Il duello nella partita è anche generazionale: da una parte una delle rose più giovani dell’edizione (Sporting sotto i 25 anni di media), dall’altra un Bayern che si affida ai gol di Harry Kane (24 gol in 30 presenze europee con i bavaresi) e al talento emergente Lennart Karl, 17enne che ha già segnato in due gare di fila e può diventare il più giovane di sempre a farlo in tre partite consecutive di Champions.


Atalanta – Chelsea

Martedì 9 dicembre, ore 21:00

Prima assoluta tra Atalanta e Chelsea, con i bergamaschi sempre più abituati all’Europa che conta. Contro le inglesi in Champions l’Atalanta ha sinora raccolto poco (una sola vittoria in sette sfide), ma ha costruito negli ultimi anni una solidità difensiva notevole: otto clean sheet nelle ultime 15 partite di Champions, percentuale di “porte inviolate” seconda solo all’Inter tra le squadre presenti in entrambe le ultime due edizioni.

Il Chelsea, invece, è lontano dai fasti di qualche stagione fa: non vince da quattro trasferte europee consecutive (1N, 3P) e il nuovo ciclo in panchina può entrare in una statistica negativa se dovesse fallire ancora: l’allenatore rischia di diventare solo il terzo a non vincere nessuna delle prime tre gare esterne in Champions con i Blues. Al tempo stesso, i londinesi sono tra le squadre che palleggiano meglio in questa edizione: oltre l’89% di precisione nei passaggi, loro record storico in una singola Champions.
L’Atalanta è peculiare anche nella distribuzione dei gol: tutti i sei segnati finora sono arrivati nel secondo tempo, con esplosioni improvvise come i tre centri in cinque minuti contro l’Eintracht. Charles De Ketelaere è il faro offensivo: 11 partecipazioni a gol nelle ultime 11 presenze in Champions con la Dea. Dall’altra parte, il teenager Estêvão guida il Chelsea con tre gol, e Moisés Caicedo è uno dei maestri nel gestire il pallone sotto pressione, con oltre il 91% di passaggi riusciti in situazioni ad alta intensità.


Barcellona – Eintracht Francoforte

Martedì 9 dicembre, ore 21:00

Il Barcellona ha un conto aperto con l’Eintracht: nessuna vittoria nei due precedenti (1N, 1P) e, più in generale, i catalani hanno il vizio di soffrire alcune avversarie “insolite” nelle coppe. Inoltre, il momento europeo non è brillante: solo due successi nelle ultime otto gare di Champions, con almeno tre gol subiti in cinque di queste. Nessuno nel 2025 ha incassato così tante volte 3+ reti come i blaugrana.

L’Eintracht ha cominciato forte questa Champions con un 5–1 all’Atlético, ma poi non ha più vinto nelle quattro partite successive (1N, 3P), restando anche a secco di gol nelle ultime due. Una terza gara consecutiva senza segnare riporterebbe i tedeschi a una carestia realizzativa che non si vedeva dagli anni ’90.
Sul piano individuale, Robert Lewandowski conosce benissimo l’Eintracht: 15 gol nelle ultime 15 partite da titolare contro i tedeschi, comprese due triplette con il Bayern. Lamine Yamal è a un passo da un record storico: con sette gol e sei assist è già a 13 partecipazioni, e con un’altra azione decisiva scavalcherebbe Mbappé per numero di contributi a gol entro i 18 anni. Dall’altra parte, Arthur Theate è uno dei difensori più verticali del torneo per passaggi che rompono le linee, e Frenkie de Jong guida l’intera Champions per percentuale di passaggi completati sotto pressione, segno di quanto il Barça si affidi al suo cervello per uscire dal pressing avversario.


Inter – Liverpool

Martedì 9 dicembre, ore 21:00

Una delle grandi classiche di questa edizione. Sei precedenti, quattro vittorie per il Liverpool e una tendenza molto netta: negli ultimi cinque incroci, chi vince lo fa sempre mantenendo la porta inviolata, e dal 1965 non si è più vista una gara di Champions tra queste due squadre con entrambe a segno. Anche la geografia dei risultati è chiara: il Liverpool ha vinto tutte e quattro le gare di Champions giocate al Meazza (due con il Milan, due con l’Inter).

L’Inter ha però trasformato San Siro in una fortezza: dopo aver perso le prime due gare casalinghe del 2022 (una proprio contro il Liverpool), è rimasta imbattuta nelle successive 18 partite interne in Champions (15V, 3N), miglior striscia della sua storia nel torneo. Numeri offensivi di prim’ordine: insieme ai Reds guida la classifica degli xG non su rigore, con una produzione offensiva altissima e un volume di tiri da top assoluto.
Lautaro Martínez è in formato “mostro casalingo”: ha segnato in tutte le cinque partite di Champions giocate a San Siro nel 2025 (otto gol), eguagliando già grandi bomber del passato. Hakan Çalhanoglu è tra i migliori del torneo per passaggi chiave a rompere la linea e per palloni che portano al cross. Nel Liverpool, Dominik Szoboszlai è il cuore del motore: partecipa a tantissime sequenze che si chiudono con un tiro ed è già direttamente coinvolto in cinque gol. Sarà sfida di intensità, occupazione della trequarti e gestione delle transizioni.


Monaco – Galatasaray

Martedì 9 dicembre, ore 21:00

Sfida dal sapore anni 2000: il Monaco ha incontrato il Galatasaray sei volte in Coppa dei Campioni/Champions, con tre vittorie, un pari e due sconfitte. Il ricordo più recente è il 4–2 casalingo del 2000. I francesi però non vivono un grande momento europeo: solo una vittoria nelle ultime otto gare di Champions, con problemi evidenti anche in casa, dove non vincono da tre partite consecutive.

Il Galatasaray ha tradizione complessa in Francia: una sola vittoria in 10 trasferte e nessun gol segnato nelle ultime tre uscite sul suolo francese. In trasferta, in generale, è da sempre poco efficace in Champions: appena il 13% di vittorie esterne nella storia del torneo, meglio solo dell’Olympiakos tra le big presenze. Quest’anno però i turchi sono micidiali dal dischetto: tre rigori trasformati, il 37,5% dei loro gol arriva da palla ferma dagli undici metri.
Folarin Balogun è il pericolo principale per il Monaco: oltre 100 recuperi offensivi in questa Champions e gol in entrambe le ultime due gare dei monegaschi nel torneo. Per il Gala, Victor Osimhen è devastante: sei gol in tre presenze in questa edizione e serie aperta di otto partite europee consecutive a segno (12 gol). Occhi anche su Maghnes Akliouche: nessuno ha tirato così tanto senza segnare in questa Champions, segno di quanto possa essere “l’x-factor” nascosto se finalmente dovesse sbloccarsi.


PSV – Atlético Madrid

Martedì 9 dicembre, ore 21:00

Il PSV ha una sorta di “muro mentale” contro l’Atlético: sei gare europee, nessuna vittoria (2N, 4P) e un solo gol segnato. I Colchoneros sono uno degli avversari più indigesti della loro storia continentale. L’Atlético, dal canto suo, è imbattuto contro squadre olandesi in Champions in tutto il nuovo millennio, con sei vittorie e due pareggi, e ha costruito gran parte dei successi casalinghi, mentre in trasferta arriva da tre sconfitte consecutive, cosa successa solo una volta prima nella storia del club in Coppa Campioni/Champions.

Il PSV vive una Champions schizofrenica: nelle ultime tre partite ha centrato due vittorie con almeno tre gol di scarto (6–2 al Napoli, 4–1 al Liverpool), tanti 3+ gol di margine quanti in 138 gare europee precedenti. L’Atlético resta però una squadra che colpisce fino al 90’: dall’inizio della scorsa stagione ha segnato quattro gol vittoria al minuto 90, il doppio di qualsiasi altra squadra nella competizione.
Joey Veerman è il regista creativo del PSV: nessuno ha completato più passaggi che rompono la linea in questa Champions (81), con una connessione speciale verso Ismael Saibari. Per l’Atlético, Antoine Griezmann è già il miglior marcatore e assist-man del club nella storia della Champions, e insieme a Julián Álvarez ha messo lo zampino su quasi il 70% dei gol dei madrileni dall’anno scorso. Pablo Barrios, sotto i 23 anni, è tra i giovani più interessanti per line-breaking passes e capacità di collegare i reparti.


Tottenham – Slavia Praga

Martedì 9 dicembre, ore 21:00

Precedenti tutti in Coppa UEFA/Europa League: quattro gare, tre vittorie Spurs e un pareggio. Lo Slavia ha un bilancio molto negativo contro le inglesi nelle coppe e in Champions non ha mai vinto contro club della Premier. Arriva a questa gara con una lunghissima serie di partite europee senza vittorie (12 di fila) e, soprattutto, senza gol nelle ultime quattro sfide di Champions: nessuno è rimasto a secco per cinque partite consecutive dal Milan del 2023.

Il Tottenham, reduce da un pesante 3–5 in casa del PSG, vuole evitare due ko di fila nelle grandi coppe, cosa che non succede dal 2020. In casa, però, il trend è positivo: tre clean sheet consecutivi in Champions, e la possibilità di stabilire un nuovo primato di imbattibilità difensiva interna.
Lo Slavia è comunque una squadra super aggressiva nel pressing (migliore del torneo per PPDA, pochissimi passaggi concessi agli avversari prima dell’intervento difensivo), ma traduce poco questa aggressività in recuperi offensivi, fermandosi tra gli ultimi per palloni strappati in zona alta. Pedro Porro sarà uno dei protagonisti per gli Spurs: nessuno ha tentato più cross su azione in questa Champions e tra i terzini/esterni è tra i migliori per passaggi in avanti riusciti sotto pressione e per passaggi che rompono la linea. Kolo Muani, già a quota 4 partecipazioni a gol in questa edizione con il Tottenham, viene da una notte monstre a Parigi (due gol e un assist) e può confermarsi leader offensivo.


Union Saint-Gilloise – Olympique Marsiglia

Martedì 9 dicembre, ore 21:00

Sfida dal sapore vintage: Union Saint-Gilloise e Marsiglia si ritrovano 63 anni dopo l’unico doppio confronto europeo, vinto dai belgi in Coppa delle Fiere 1962/63. Da allora l’Union ha affrontato più volte club francesi perdendo appena una gara, proprio quella d’andata con l’OM.

Il paradosso dell’Union è evidente: le uniche due vittorie in Champions sono arrivate in trasferta (PSV e Galatasaray), mentre le due partite casalinghe sono finite entrambe 0–4 (contro Newcastle e Inter). È una squadra che vive poco il pallone (possesso medio più basso della competizione) e costruisce pochissime sequenze lunghe, ma che sa colpire quando recupera palla alta, anche grazie alla qualità nei passaggi a rompere le linee di Adem Zorgane e ai lanci del portiere Gerónimo Rulli, tra i migliori di tutto il torneo proprio per “line breaking passes”.
Il Marsiglia di De Zerbi ha perso tutte le trasferte di Champions in carriera del tecnico, ma viene dalla prima rimonta vincente di questa edizione, contro il Newcastle. I francesi sono anche quelli che hanno perso più punti da situazione di vantaggio, segno di una gestione ancora fragile delle partite. Pierre-Emerick Aubameyang, però, continua a scrivere record: tre gol e tre assist in questa Champions, numeri da assoluto leader per un giocatore oltre i 36 anni.


MERCOLEDÌ 10 DICEMBRE

Qarabağ – Ajax

Mercoledì 10 dicembre, ore 18:45

L’unico precedente recente sorride all’Ajax (3–0 in Azerbaigian in Europa League 2024), ma le dinamiche attuali raccontano altro. Il Qarabağ non aveva mai brillato in Champions, eppure in questa edizione ha già raccolto quattro punti nelle due partite interne (2–0 al Copenaghen, 2–2 col Chelsea), segnando due gol in entrambe, dopo una precedente partecipazione in cui in casa aveva segnato appena una rete.

L’Ajax è forse la grande delusione di questa Champions: nove sconfitte nelle ultime 10 partite nella competizione, zero punti nelle prime cinque di questa edizione e solo un gol segnato, su rigore. Nessuno ha difesa e numeri offensivi peggiori: ultimo per tiri tentati, conclusioni nello specchio e gol fatti, e già 16 gol subiti.
Il Qarabağ, tra l’altro, è la squadra che ha cambiato meno l’XI titolare in questa Champions, segno di continuità e identità definite. Abdellah Zoubir è il giocatore più coinvolto nelle azioni che terminano con un tiro e guida la squadra per occasioni create. Per l’Ajax, 13 giocatori diversi hanno tirato (esclusi rigori) senza trovare la rete: la sfida può diventare un crocevia psicologico, con gli olandesi condannati a reagire per evitare una delle peggiori campagne europee della loro storia.


Villarreal – Copenaghen

Mercoledì 10 dicembre, ore 18:45

Prima volta tra le due squadre, ma con un dato chiaro: il Copenaghen ha una vera maledizione contro i club spagnoli, con 15 partite senza vittoria (6N, 9P). Il Villarreal, dal canto suo, ha già affrontato avversarie danesi in passato con risultati alterni, ma ora arriva da tre sconfitte di fila in Champions senza segnare: non gli succedeva da oltre dieci anni.

I danesi tornano alla vittoria in Champions dopo anni di alti e bassi e ora inseguono la seconda affermazione consecutiva, cosa che non accade dal 2010. Il problema, però, sono le trasferte: nove gare esterne senza successi nella competizione (2N, 7P).
Il Villarreal ha una forte underperformance offensiva: solo due gol segnati a fronte di oltre 6 xG, seconda peggior conversione del torneo dopo l’Atalanta. Pape Gueye e Nicolas Pépé hanno collezionato 23 tiri senza ancora segnare. Dietro, Santiago Mouriño è il leader per contrasti vinti in Champions, con una media altissima. Nel Copenaghen, Dominik Kotarski è il portiere che ha commesso più errori che hanno causato gol: un fattore che può pesare in una gara che il Submarino Amarillo deve provare a comandare.


Athletic Bilbao – PSG

Mercoledì 10 dicembre, ore 21:00

Due soli precedenti, entrambi in Europa League 2011/12, con una vittoria per parte, ma da allora le loro strade europee si sono evolute in modo molto diverso. L’Athletic ha faticato contro le squadre francesi nelle ultime stagioni (solo un successo in sette gare), e in questa Champions sta pagando un attacco poco produttivo: non ha segnato in tre partite complessive e in particolare nelle ultime due gare non ha trovato la rete, cosa mai successa per tre gare di fila nella storia europea del club.

Il PSG è invece la squadra dell’anno in Champions: più vittorie di tutte nel 2025, 51 gol in un solo anno solare nella competizione, record assoluto. In questa edizione guida per gol segnati e tiri effettuati, con numeri offensivi da videogioco. Le ultime tre trasferte contro spagnole nelle grandi coppe sono tutte vittorie, segno che la barriera “Liga” è ormai più psicologica che reale.
Khvicha Kvaratskhelia è il simbolo del nuovo corso: cinque gol e quattro assist in Champions col PSG, con un volume di dribbling e tocchi in area che lo colloca sul podio assoluto del torneo. Vitinha è in uno stato di grazia: sei partecipazioni a gol nelle ultime sei presenze e, contro il Tottenham, una partita da tripla cifra di passaggi completati e tripletta, impresa riuscita solo a Messi in passato. L’Athletic punterà invece sulla propria organizzazione difensiva (Valverde ha numeri da top per clean sheet in Champions) e sull’intensità del San Mamés, ma dovrà trovare finalmente soluzioni offensive credibili.


Bayer Leverkusen – Newcastle

Mercoledì 10 dicembre, ore 21:00

Si ritrovano dopo i due 3–1 del 2002/03, quando il Newcastle dominò il doppio confronto. Da allora i bianconeri non hanno più vinto contro squadre tedesche (1N, 2P), e le due sfide con il Dortmund lo scorso anno hanno riportato alla luce qualche antica difficoltà. Il Leverkusen però arriva nel momento migliore: due vittorie consecutive in Champions senza subire gol e un clamoroso 2–0 in casa del Manchester City all’ultima giornata, parte di un trend positivo recente contro le inglesi.

I tedeschi stanno abbinando solidità e cinismo: pochissimi tiri concessi (solo tre squadre hanno difeso meno in termini di conclusioni subite) e una percentuale realizzativa altissima, con metà dei tiri nello specchio trasformati in gol. Il Newcastle, invece, fatica fuori casa: solo una vittoria in cinque trasferte da quando è tornato in Champions, e l’ultima contro il Marsiglia ha mostrato per la prima volta la vulnerabilità nel gestire un vantaggio esterno.
In attacco, i Magpies hanno due armi inglesi in doppia cifra di gol in Champions quest’anno: Harvey Barnes e Anthony Gordon, quattro reti a testa, unico club con due giocatori sopra quota tre. Dietro, Nick Pope è tra i migliori per percentuale di parate, subito dietro i colossi Real e Arsenal. Nel Leverkusen, Patrik Schick ha finalmente sbloccato il feeling con la Champions: dopo un solo gol nelle prime 28 presenze, è andato a segno in entrambe le ultime due gare (Benfica e City) e punta a replicare il record di Jan Koller, unico ceco capace di segnare in tre o più partite di fila nella competizione.


Benfica – Napoli

Mercoledì 10 dicembre, ore 21:00

Quattro precedenti e tre vittorie Napoli, inclusi i due incroci di Champions 2016/17. Stavolta, però, la grande narrativa è in panchina: Mourinho contro Conte, di nuovo avversari per la prima volta dal 2018. Conte è avanti nei confronti diretti (quattro vittorie su sette), e questa sfida può valere moltissimo in chiave rilancio europeo di entrambe le squadre.

Il Benfica ha appena ritrovato la vittoria in Champions contro l’Ajax, interrompendo una striscia negativa; Mourinho non vinceva due gare europee di fila dal 2018 e qui ha la possibilità di tornare a farlo. Il Napoli, dal canto suo, ha trovato stabilità dietro: due clean sheet consecutivi in Europa e la possibilità di arrivare a tre per la prima volta nella propria storia in Coppa Campioni/Champions. Il problema è la sofferenza in trasferta: quattro ko consecutivi e 15 gol subiti in queste quattro uscite.
Entrambe le squadre hanno numeri offensivi deludenti su azione: pochissimi xG creati e solo due gol segnati dal gioco, tra le peggiori dieci dell’edizione. Richard Ríos è il faro creativo del Benfica per line-breaking passes che portano a occasioni da gol, mentre Nico Otamendi è vicino a quota 50 vittorie personali in Champions, traguardo per pochissimi argentini. Nel Napoli, Scott McTominay ha trovato una continuità sorprendente: tre gol nelle ultime tre gare in Champions, dopo averne segnato solo uno nelle precedenti 24 presenze.


Borussia Dortmund – Bodø/Glimt

Mercoledì 10 dicembre, ore 21:00

Prima sfida assoluta tra le due squadre, ma Dortmund ha già dimostrato di gradire le avversarie norvegesi: quattro vittorie, un pareggio e una sola sconfitta in sei partite, con una media di 5,5 gol complessivi a gara. Il Signal Iduna Park è un fortino europeo: solo una sconfitta nelle ultime 20 gare interne di Champions, 45 gol segnati, 12 subiti e 11 clean sheet.

Il Bodø/Glimt, invece, vive una crisi di risultati nelle coppe: otto partite europee senza vittoria (2N, 6P), e storicamente ha faticato molto contro le tedesche (doppio confronto pesante col Werder nel 1999/2000). In questa Champions, però, la squadra norvegese ha un portiere che tiene vivo il sogno: Nikita Haikin è quello che ha “evitato” più gol rispetto agli expected, con una differenza di oltre +5 reti, a fronte di tantissime occasioni concesse.
Il Dortmund di Niko Kovač è letale in avanti: miglior differenza tra gol segnati ed xG (quasi +9), segno di una squadra che capitalizza al massimo le occasioni, soprattutto sui recuperi offensivi, dove è la migliore del torneo per gol segnati dopo riaggressione. Serhou Guirassy ha numeri da fuoriclasse: secondo solo a Haaland per frequenza gol/minuti in Champions e 14 gol in 11 gare casalinghe, di cui sei nelle ultime tre. Insieme a Karim Adeyemi è anche tra i giocatori che più interrompono le sequenze avversarie nella trequarti, rendendo il pressing giallonero un’arma fondamentale.


Club Brugge – Arsenal

Mercoledì 10 dicembre, ore 21:00

Per il Club Brugge è l’ennesimo duello contro una squadra inglese, ma per la prima volta si tratta dell’Arsenal. I belgi hanno un bilancio disastroso contro i club della Premier negli ultimi anni (una sola vittoria nelle ultime 18 sfide), e questa Champions li vede molto perforabili: 24 gol subiti nel 2025, con record negativi per tiri concessi e xG contro.

L’Arsenal è l’unica squadra a punteggio pieno (5 su 5) in questa edizione e può allungare una serie già impressionante di vittorie nella fase campionato/gironi: nove di fila, con 27 gol fatti e solo tre subiti. Anche fuori casa, i Gunners volano: sei vittorie nelle ultime sette trasferte di Champions, e quest’anno due successi esterni su due senza subire gol.
Il Brugge, però, in casa produce e segna: almeno tre gol in entrambe le due partite interne di questa edizione (4–1 al Monaco, 3–3 con il Barça). L’Arsenal, dal canto suo, è la miglior difesa per xG concessi (appena 2,59), per tiri nello specchio subiti e per grandi occasioni concesse. Carlos Forbs ha partecipato a tutti i suoi gol tra le mura amiche, e può eguagliare un piccolo record di continuità negli assist nelle prime tre gare interne. Gabriel Martinelli, invece, ha segnato in tutte le sue quattro presenze in questa Champions: nessun giocatore dell’Arsenal è mai arrivato a cinque partite consecutive in gol in Champions, obiettivo a portata di mano.


Juventus – Pafos

Mercoledì 10 dicembre, ore 21:00

Una sfida inedita, ma con un dato chiaro: la Juve ha sempre dominato contro le cipriote (sei vittorie su sei, sempre con almeno quattro gol segnati nelle ultime quattro). Il Pafos è solo alla sua seconda esperienza contro un club italiano dopo il 3–2 subito a Firenze in Conference lo scorso anno, e in questa Champions ha pareggiato 0–0 entrambe le trasferte (Olympiakos e Kairat), sfiorando un record: solo il Villarreal 2005 è riuscito a tenere la porta inviolata nelle prime tre gare esterne della competizione.

La Juventus ha iniziato questa edizione con due pareggi interni (4–4 col Dortmund, 1–1 con lo Sporting) e può non vincere per tre partite di fila allo Stadium per la prima volta dalla stagione 2017/18. Le gare bianconere sono tra le più spettacolari del torneo: almeno 10 gol segnati e 10 subiti, con ben quattro reti dal 90’ in poi, segno di un finale di partita spesso caotico.
Il Pafos è la squadra più sotto pressione difensiva di questa Champions: altissimi xG contro, tantissimi tiri e tocchi avversari in area, ma con un rendimento reale migliore dei numeri attesi (subisce meno gol di quelli che “meriterebbe”). La Juve, invece, si affida alla regia di Manuel Locatelli, tra i migliori del torneo per passaggi a rompere la linea sia sulla trequarti sia sotto pressione, e all’impatto di Jonathan David, che ha segnato quattro gol da subentrato in Champions nelle ultime due stagioni, primato condiviso con Gonçalo Ramos. Attenzione ai calci d’angolo: il Pafos ha segnato tre gol su corner (record condiviso) e la Juve è tra quelle che concedono più tiri da questa situazione.


Real Madrid – Manchester City

Mercoledì 10 dicembre, ore 21:00

È la grande partita della 6ª giornata e, di fatto, la sfida “classica” dell’ultimo decennio: 15° incrocio dal 2012, nessun duello si è giocato così spesso in Champions in questo periodo. Il City ha perso le ultime due sfide contro il Real (andata e ritorno della scorsa eliminazione), tante sconfitte quante nelle precedenti 11 gare contro i blancos.

Guardiola conosce benissimo il Real: 27 confronti da allenatore, quasi il 50% di vittorie, ma nessun successo nelle ultime quattro partite al Bernabéu, con ben 10 gol incassati. Xabi Alonso, dall’altra parte, incrocia il suo ex tecnico per la prima volta in Champions: sotto di lui, ai tempi del Bayern, ha giocato 79 partite, conoscendone pregi, difetti e ossessioni tattiche.
Il City arriva da una fase europea difficile: sei sconfitte nelle ultime nove gare di Champions a partire da novembre 2024, dopo un lunghissimo periodo di quasi invulnerabilità. Il Real, invece, ha segnato in 38 partite casalinghe di fila in Champions, terza striscia più lunga di sempre, e non resta a secco al Bernabéu dal 2018.
Il duello individuale è straordinario: da una parte Kylian Mbappé, nove gol nelle prime cinque partite di questa Champions, cifra raggiunta nel club solo da Cristiano Ronaldo, e coinvolto in otto reti in sette partite contro il City nella competizione. Dall’altra Erling Haaland, 54 gol dal debutto in Champions, capocannoniere assoluto del periodo e con il potenziale di incrociare Mbappé in un confronto diretto che vale un’epoca.

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