Contesto chiave
Il Sunderland ospita l’Everton in uno dei match più interessanti di inizio novembre. I Black Cats, tornati in Premier League con entusiasmo e compattezza, stanno sorprendendo per intensità e solidità. L’Everton di David Moyes, invece, vive un periodo difficile, con problemi sia offensivi che difensivi e una serie di risultati negativi che mettono pressione al tecnico scozzese.
Il bilancio storico vede l’Everton avanti, ma gli ultimi precedenti allo Stadium of Light sono stati più equilibrati: solo due successi per i Toffees nelle ultime otto trasferte, sebbene uno proprio nell’ultimo confronto (3-0 nel 2016).
Stato di forma
Sunderland
- Ultime 5 partite: 3 vittorie, 1 pareggio, 1 sconfitta
- Gol fatti/subiti: 6/4 (ultime 5) — 8/3 (ultime 5 in casa)
- Risultati recenti: vittorie contro Chelsea (2-1), Wolves (2-0), Nottingham Forest (1-0); unica sconfitta contro il Manchester United.
- Miglior inizio stagionale dal 1999/00, con 17 punti in 9 giornate.
Everton
- Ultime 5 partite: 1 vittoria, 1 pareggio, 3 sconfitte
- Gol fatti/subiti: 3/9 (ultime 5) — 4/9 (ultime 5 fuori casa)
- Ultime prestazioni: sconfitte con Tottenham, Manchester City e Liverpool, unica vittoria contro il Crystal Palace.
- I Toffees non perdono tre partite di fila senza segnare sotto la guida di Moyes dal 2005.
Trend chiave
- Sunderland imbattuto da 4 partite casalinghe consecutive (3V, 1N).
- Everton ha perso 4 delle ultime 5 trasferte, subendo sempre almeno due gol.
- Il Sunderland ha già guadagnato 7 punti da situazione di svantaggio, miglior dato del campionato.
Analisi tattica
Sunderland (Régis Le Bris)
Modulo prevalente: 4-3-3
Il Sunderland di Le Bris propone un calcio propositivo, basato su pressing alto e verticalità. La squadra cerca subito l’ampiezza con gli esterni e la spinta dei terzini.
A centrocampo, Le Fée e Xhaka garantiscono equilibrio e copertura, mentre Ballard funge da regista dinamico.
La squadra difende con linee compatte, concedendo solo 3 gol nelle ultime 5 gare interne, e riparte rapidamente sugli esterni.
L’attacco è distribuito: Wilson Isidor (4 gol) è il riferimento offensivo, ma anche Jobe Bellingham si inserisce con tempi ottimi.
Everton (David Moyes)
Modulo: 4-2-3-1
Struttura solida ma poco fluida, con linee di passaggio corte e un baricentro medio-basso.
La squadra costruisce poco dal basso e si affida spesso a lanci diretti su Calvert-Lewin o Ndiaye, quest’ultimo il più pericoloso con 3 gol e 1 assist.
I terzini Tarkowski e Mykolenko faticano in copertura, mentre il centrocampo (Gueye, Garner) offre intensità ma poca creatività.
La difesa è fragile in transizione e spesso esposta ai cambi di gioco.
Matchup tattico
La sfida oppone due filosofie diverse:
- Il Sunderland punta su ritmo e pressing coordinato, con capacità di recupero alto e immediate transizioni positive.
- L’Everton gioca in modo più diretto e fisico, ma tende a schiacciarsi troppo nella propria metà campo, lasciando spazio tra le linee.
Il punto critico sarà la gestione degli esterni: i Black Cats possono sfruttare la lentezza laterale dell’Everton e creare occasioni da cross e seconde palle.
Le palle inattive restano la principale arma dei Toffees, ma la loro fase offensiva appare troppo prevedibile contro un Sunderland organizzato e in fiducia.
Giocatori chiave
- Wilson Isidor (Sunderland) – 4 gol in 9 partite, riferimento offensivo e capocannoniere.
- Nordi Mukiele (Sunderland) – 8 rimesse laterali indirizzate in area, una decisiva nel pareggio contro il Chelsea.
- Jack Grealish (Everton) – giocatore più fallato del torneo (28) e miglior creatore di occasioni su azione (19).
- Patrick Ndjaye (Everton) – 3 gol stagionali, ma ancora poco supporto offensivo intorno a lui.
Conclusione analitica
Il Sunderland arriva all’incontro con fiducia, intensità e identità tattica chiara. La squadra di Le Bris riesce a coniugare compattezza difensiva e pressing organizzato, sfruttando un’ottima condizione fisica.
L’Everton, invece, appare in affanno: scarsa fluidità in costruzione, transizioni lente e difficoltà a incidere in avanti.
Tatticamente, la sfida potrebbe essere decisa dal dominio territoriale del Sunderland e dalla capacità di gestire le fasi di pressione dell’Everton nei primi minuti.
















