Nemmeno il tempo di scegliere Lisbona come sede ufficiale della inedita Final Eight di Champions League, in programma dal 12 al 23 agosto, che la decisione torna improvvisamente in discussione. L’esplosione di un focolaio di Coronavirus nella città portoghese e il conseguente aumento dei casi di positività ha infatti fatto drizzare le antenne alla Uefa che ha messo sotto osservazione la capitale del Portogallo e preso in considerazione anche l’eventuale, e si spera non necessaria, possibilità di trovare una sede alternativa per la fase finale di questa tormentata Champions.
Pur continuando a manifestare ottimismo, il premier Antonio Costa ha ripristinato ferree misure di sicurezza e deciso la chiusura di 19 distretti della città e di quattro comuni limitrofi. Mentre il resto del Paese è in stato di allerta, nell’area metropolitana di Lisbona verrà decretato lo stato di emergenza, un livello intermedio tra la calamità pubblica e il regime di allerta. La situazione, insomma, anche se non drammatica è certamente preoccupante.
Logico, perciò, che la Uefa tenga monitorata la situazione per capire se vi sia il rischio, anche minimo, di dover spostare la sua Final Eight altrove. Difficile dire, in questo momento, quale Paese potrebbe essere eventualmente preso in considerazione dato che anche la Germania, scelta per l’Europa League, ha avuto i suoi problemi negli ultimi giorni.