Alexander Zverev si presenta alle ATP Finals di Torino con un’eccellente preparazione, avendo appena vinto il Masters di Parigi senza perdere un solo set, anche se va notato che non ha incontrato avversari top 10 lungo il cammino. Questo successo, pur non contro avversari di spicco, gli dà un buon margine di fiducia. Nonostante due titoli Masters quest’anno, Zverev è ancora in cerca di una vittoria di rilievo contro i grandi nomi, e questo torneo potrebbe offrirgli l’occasione perfetta. Con 50 vittorie stagionali, due titoli e un’impressionante costanza, Zverev arriva motivato, forte anche di un buon record alle ATP Finals: le ha vinte due volte (2018, 2021) e nessun altro tra gli otto partecipanti ha la sua esperienza in questo torneo. Tuttavia, non sempre la competizione è stata gentile con lui, dato che metà delle sue partecipazioni si sono concluse nella fase a gironi, inclusa l’edizione 2023.
Dall’altro lato, Andrey Rublev arriva con qualche incertezza, dovuta a un recente infortunio che lo ha costretto a ritirarsi dal torneo di Metz. Grazie al ritiro di Novak Djokovic, Rublev si è qualificato per le Finals, ma deve ora dimostrare di poter essere più di una semplice presenza. Nelle precedenti quattro edizioni, Rublev ha spesso lottato in salita, uscendo tre volte nella fase a gironi e non vincendo alcun set nella sua partecipazione più recente nel 2023, dove una delle sconfitte fu proprio contro Zverev.
La fiducia di Rublev sembra aver subito un calo, con risultati altalenanti quest’anno, soprattutto nelle sfide contro avversari top 10, contro cui ha un record di sole tre vittorie in sei incontri nel 2024, il suo peggior risultato dal 2018. Per entrambi i giocatori, quindi, questa edizione delle ATP Finals sarà cruciale: Zverev cercherà di consolidare il suo successo recente, mentre Rublev dovrà scrollarsi di dosso l’etichetta di “comparsa” e dimostrare di poter essere competitivo a livelli ancora più alti.
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